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Netlive: un laboratorio d'informatica completo in tasca all'insegnante
La continua riduzione dei fondi sta creando problemi di sopravvivenza a tantissime scuole italiane, costringendole a chiedere regolarmente soldi alle famiglie.
Cosa porti agli esami? Un nuovo sistema operativo!
Fra tutti gli studenti italiani che a giugno affronteranno la Maturità ce ne sono due che si stanno preparando in un modo tanto insolito, almeno per l’Italia, quanto interessante. Andrea Lazzarotto e Stefano Signori, studenti dell'Istituto Tecnico Industriale Statale (ITIS) “E. Fermi” di Bassano del Grappa, presenteranno come progetto per l’esame di Stato una distribuzione Linux, cioè un ambiente per computer completo e alternativo a Windows, fatta da loro. Questa distribuzione, chiamata ITIS Linux e scaricabile qui, contiene tutto il software libero utile a tutti gli indirizzi ITIS presenti al Fermi: meccanico, elettrotecnico e informatico.
Articoli incostituzionali nella legge piemontese sul software libero
(importante: non sono un avvocato, quindi non prendete come oro colato quanto segue, anche se i fatti di base sono indiscutibili, e segnalatemi per favore qualsiasi errore, grazie).
Il 26 marzo 2009 la Regione Piemonte ha promulgato una legge regionale (9/2009) in materia di “pluralismo informatico, adozione e diffusione del software libero, portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione”. I motivi per cui software libero e formati informatici aperti, quindi “portabili” sono essenziali per i cittadini, anche se il concetto fatica parecchio a farsi strada, li abbiamo già spiegati su Stop, quindi non ne riparleremo ora.
La notizia del giorno è che il 22 marzo 2010 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali due punti di quella legge. Il primo è l’articolo 1, comma 3:
Rottamare il software? Sì, ma solo se lo si fa bene!
L’industria informatica italiana è in crisi nera. Il 10 marzo 2010 l'Assinform, associazione delle principali industrie di settore, ha anticipato che nel 2010 si rischia di perdere 8000 posti di lavoro dopo i 16000 del 2009. Una delle soluzioni proposte da Assinform è rottamare il software come le automobili, cioè sostituire programmi vecchi che ormai non funzionano più bene con altri nuovi, grazie a qualche tipo di sconto. A prima vista questa è un’idea balorda, o come minimo inutile, per i motivi che vi spiegherò fra un istante. Però forse potrebbe esserci del buono, come vedrete nell’ultimo paragrafo.
Oltre cento candidati per il software libero alle elezioni regionali!
Se leggete Stop!/Zona-M regolarmente, saprete già che il software e i formati liberi sono uno strumento essenziale per ridurre le spese e gli sprechi nelle Pubbliche Amministrazioni, aumentarne l’efficienza e permettere a tutti i cittadini di controllare più efficacemente l’operato dei loro rappresentanti (e se ancora non lo sapete, è ora di leggersi gli articoli elencati in fondo a questa pagina!).
Software libero, Internet e autismo: una famiglia racconta
Ubuntu è un sistema operativo alternativo a Windows, ma privo di costi di licenza. Quando ho letto sulla mailing list di Ubuntu questo messaggio: