Guida per scuole e famiglie al diritto d'autore, parte 3

Nota 1: L’indice completo di questa guida si trova in una pagina a parte, che contiene anche alcune note che vi raccomandiamo caldamente di leggere!

Nota 2: Le domande che seguono sono più vaste e delicate di quelle nelle prime due parti della guida. Di conseguenza è impossibile dare certezze con risposte necessariamente sintetiche e generiche come devono essere quelle di una guida come questa. Le risposte in questa pagina vanno intese come “ciò che quasi sicuramente è lecito fare”.

Le risposte alle domande che seguono sono dell’avvocato Marco Scialdone, professore a contratto in Digital Copyright presso la Link Campus – University of Malta e membro di ComputerLaw e dell’avvocato Francesco Paolo Micozzi, Vice presidente del Circolo dei Giuristi Telematici e membro del Comitato Esecutivo dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione.

Stop: Posso inserire tutta o parte di una musica/testo/immagine che trovo su Internet o su un CD nella mia ricerca scolastica, visto che è per motivi d’istruzione, non a scopo di lucro? E nel mio sito Web?

Dati aperti, società aperta: una ricerca sulla disponibilità e l'accessibilità dei dati pubblici nelle PA locali europee

Come alcuni di voi forse già sanno, io mi occupo regolarmente di temi legati a governo e dati aperti. Questo mese ho iniziato una ricerca per conto del Laboratorio di Economia e Management (L.E.M.) della Scuola Superiore S. Anna di Pisa (1), nell’ambito del programma europeo DIME (Dynamics of Institutions and Markets in Europe). Questa pagina è una sintesi degli obiettivi di questo progetto e, allo stesso tempo, una richiesta di informazioni.

Giornalisti italiani, lingue straniere e protesta dell'olio

Secondo qualsiasi dizionario inglese-italiano la parola inglese oil significa sia “olio minerale o vegetale”, in generale, sia petrolio. È quindi evidente che se un quotidiano o sito Web in inglese titola “BP oil protest” si parla di qualche manifestazione anti-BP a proposito dell’incidente alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico. O no?

Che cos'è il trashware? Un modo per risparmiare e non inquinare con i computer!

Oggi una lettrice di Stop! mi ha chiesto:

_leggendo il post [Abbasso le bufale online... anche quando ci fanno piacere!](/it/2010/05/abbasso-le-bufale-online-anche-quando-ci-fanno-piacere/) ho incontrato per la prima volta il termine "trashware": ho cercato di capire dai siti di cui mette il link ma non mi è molto chiaro, c'è un articolo sul suo sito che spiega cos'è questo servizio e chi ne può eventualmente usufruire?_

Ecco una risposta lampo, che in realtà è solo una super-sintesi dei documenti elencati in fondo alla pagina e che invito caldamente chiunque fosse interessato a leggere, per saperne di più.

Abbasso le bufale online... anche quando ci fanno piacere!

Questa primavera 2010 è un momento molto difficile per la libertà d’informazione e per la libertà di parola su Internet in Italia. Se ancora non sapete di che sto parlando, visitate subito il sito No Bavaglio: in sintesi, si vuole limitare moltissimo anche la possibilità di esprimersi e informare via Internet (vedremo che accadrà all'emendamento sull’art. 28). Proprio per questo però, cioè perchè questo è un momento critico per la libertà di parola in Rete, è importante non usarla a sproposito, cioè pubblicando o ripetendo senza pensarci nè verificarle certe “notizie”, solo perchè ci “suonano” giuste. Ecco due esempi freschi freschi. Evitateli per favore.