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Una proposta dal Paraguay per gestire al meglio Sugar e altro software didattico
Il progetto One Laptop Per Child (OLPC), per fornire a ogni bambino nei paesi in via di sviluppo un computer portatile per studiare sta andando alla grande in Paraguay. Secondo lo sviluppatore Bernie Innocenti, questo successo è dovuto a un modo di gestire lo sviluppo del software didattico che anche altri paesi (o altri progetti del genere, vedi Teachermate o l’italiano JumpPC) potrebbero e dovrebbero prendere a modello.
OLPC in Paraguay educa sia i bambini che i loro fratelli maggiori
Sugar è un ambiente grafico didattico per computer, disponibile in 25 lingue e sviluppato apposta per l’apprendimento collaborativo nella scuola primaria. Sugar è nato nel famoso progetto One Laptop Per Child (OLPC), quello lanciato da Nicholas Negroponte per equipaggiare con speciali computer portatili didattici, chiamati XO, i bambini di tutti i paesi in via di sviluppo (una presentazione dell’interfaccia grafica di Sugar è disponibile qui.
I testi scolastici costano troppo? A Mantova una scuola prova a produrli in proprio
Ogni anno le famiglie italiane devono spendere centinaia di euro a figlio in libri di testo, mentre i relativi limiti di spesa vengono regolarmente superati, nonostante denunce e consigli autorevoli. Il Ministro dell’Istruzione Gelmini ha proposto di ridurre costo e peso dei libri scegliendo, a partire dal 2011, libri di testo digitali, cioè scaricabili da Internet o leggibili su appositi “lettori” (speciali mini-schermi portatili).
eL4K, istruzione a distanza per bambini... o chiunque altro
La fondazione internazionale E-Learning for Kids (eL4K) è un’organizzazione senza fine di lucro il cui obiettivo è diventare “LA fonte di corsi per bambini via Internet, accessibili ovunque e gratuitamente”.
Un'ora con il laptop XO in una scuola del Nepal
Il 5 novembre 2009, durante la prima Assemblea dell’Open Learning Exchange (OLE) a Kathmandu, ho visitato una classe che usa il laptop XO, quello sviluppato dal progetto One Laptop Per Child, nella scuola Binayak Bal di Badal Gaun, Nepal (vedi foto in fondo all’articolo).