Iscrizioni online, ridurre il caos e parlare di problemi concreti

Fra meno di una settimana tante famiglie italiane potranno iscrivere i figli a scuola, ma quest’anno potranno farlo solo online. La novità ha scatenato diverse reazioni imbarazzanti o ridicole che hanno nascosto, o presentato nella maniera sbagliata, qualche (potenziale) problema concreto. Cerchiamo di fare chiarezza prima del 21 gennaio (magari sfruttando anche questi commenti sullo stesso problema)

Paure esagerate o fuori luogo

In questa categoria vanno dichiarazioni come:

  1. Iscrizioni online, caos nelle scuole: “caos nelle segreterie, assalite da decine di telefonate con un solo quesito: come fare l’iscrizione online (primo commento dei lettori: “e devo avere internet per forza??? ma smettiamola,buffoncelli al governo…")
  2. iscrizioni online: le ragioni di un disastro evitabile”:
  3. “una modalità che per la maggior parte non potrà essere utilizzata: le famiglie italiane che usano la rete sono il 43,4… [le altre] dovranno cercare consulenze, permessi di lavoro o giornate di ferie. Almeno fin’ora compilavano un prestampato e lo consegnavano alla scuola già frequentata”
  4. “nelle superiori potranno correre il rischio di ricevere informazioni e dati che potrebbero rivelarsi errati e non facilmente verificabili”
  5. Iscrizioni online a scuola, rischio caos: “la scelta della scuola dei figli ha bisogno di un contatto diretto con il personale e con l’ambiente. L’iscrizione on line rischia di essere asettica
  6. Più straordinari con le iscrizioni online: “Dovremo organizzarci anche dopo le 18, con impiegati e docenti, per consentire ai genitori di venire da noi dopo l’orario lavorativo”

I punti 2.A e 3 sono i più… inconsistenti. Perché mai (far) scrivere direttamente in un computer, anziché ricopiarci quanto scritto dai genitori su carta, dovrebbe produrre più dati errati? E come impedirebbe l’iscrizione online, a chi vuole, di avere contatti diretti con la scuola prima di procedere? Per il resto, anche se certo le segreterie non possono rifiutarsi di aiutare chi lo chiederà, vale quanto ho già scritto: se non hai computer e Internet NON devi andare per forza a scuola per iscriverti. Più farete circolare questo messaggio, meno caos ci sarà nelle scuole.

Cose concrete

Parliamo di cose più serie, presenti negli articoli citati ma oscurate, nella consapevolezza generale, dalle profezie di apocalissi in segreteria. Una è questa:

“Schiacciando la voce Liceo scientifico a Mantova (su scuolainchiaro), saltano fuori il Belfiore e il liceo scienze applicate del Fermi. Nessun riferimento alle scienze applicate del Belfiore."

Questo è un problema preesistente, di cui ho già parlato qui e qui, che col fare l’iscrizione online non c’entra proprio niente e va risolto, come si dice, a prescindere: quello di Ministeri (perché è uno scandalo di TUTTA la PA italiana!) senza la forza di costringere dipendenti pubblici a inserire dati pubblici in database ufficiali. Viva le iscrizioni online, se sono l’unico modo per far scoprire a tanti elettori questo problema generale.

Passiamo avanti: “speriamo che l’impatto di oltre un milione di accessi sul sistema informatico del MIUR del 21 gennaio non mandi in tilt [famiglie e scuole]. Qui si teme, comprensibilmente, un ingorgo digitale simile a quello avvenuto pochi mesi fa per le sanatorie online. Questo il MIUR potrebbe evitarlo con semplici direttive alla “targhe alterne”, tipo “iscrizioni per cognomi da A a M nei giorni pari, le altre nei giorni dispari”. Lo farà? Speriamo di sì, anche perché tutte le scuole che sono seggi elettorali saranno per forza chiuse negli ultimi giorni utili per iscriversi!

Per finire, le cose più interessanti, sempre per ribadire che viva l’iscrizione online, subito, e che eventuali caos in segreteria, dove ci saranno, non sono certo i problemi veri:

“Non poter mandare il figlio nella scuola desiderata”

Questa è la prima volta, dice un sindacalista che “si dice in modo chiaro che gli studenti che si iscriveranno a una scuola, una volta superato il numero massimo in base all’organico, verranno dirottati altrove”. Ovvero che una scuola accetterà iscritti sino al numero possibile in base a quanti e quali docenti ha”. Cioè gli sono rimasti dopo gli ultimi tagli.

Brutto, certo, ma che c’entra con l’iscrizione online? Se è un male che nuove leggi e regole obblighino le scuole a rifiutare iscritti, vanno cambiate quelle, non certo le procedure d’iscrizione. Anzi! Se questa è la nuova realtà, ricevere le iscrizioni online potrebbe essere il modo migliore di gestirla, minimizzando trucchi, raccomandazioni e brutte sorprese all’ultimo momento. Se le regole fossero applicate su moduli d’iscrizione cartacei, potrebbe volerci molto più tempo per conoscere i risultati.

Ma le iscrizioni online sono valide???

Ci sarebbe, dicono, la possibilità di “problemi di procedura e correttezza, poiché dal punto di vista formale senza la firma (anche digitale) nessun atto (specie uno di simile importanza) può essere certo e valido”. In Italia abbiamo proroghe strategiche su tutto ed emendamenti regolarmente inseriti all’ultimo secondo in leggi che parlano di tutt’altro per salvare qualcuno o qualcosa. Confido quindi che il MIUR abbia già pronta una qualche pezza legal/burocratica per questo problema, ammesso che esista.

Concludendo, le iscrizioni online in questo primo anno saranno difficili, certo, ma quello passerà. Se dobbiamo parlare, per favore, parliamo soprattutto degli altri problemi che ci svelano: quelli che esisterebbero anche se le iscrizioni rimanessero cartacee, o se fossimo tutti geni del computer con la fibra ottica in casa. Non delle code in segreteria.