Per favore, denunciate subito tutte le scuole pirata!
La Business Software Alliance (BSA) ha messo online una pagina in cui è possibile denunciare anonimamente, in cambio di una ricompensa, i casi di pirateria informatica in aziende e organizzazioni di ogni tipo, scuole incluse. Di per sè, quella pagina non va bene per vari motivi ma vi prego di usarla comunque, più che potete. Ecco come e perché.
Perché la pagina in sè non va? Prima di tutto perché, con tutti i soldi che hanno, avrebbero potuto pagare un traduttore professionista, invece di usare qualche software come è ovvio dalla seconda frase di questa citazione:
_"In Italia 1 programma software su 2 è privo di licenza. Contribuisca a risolvere il problema."_
A parte questo, la pagina fa non va bene perché cerca di perpetuare credenze che non sono corrette. Parlo della seconda frase di questa parte della pagina:
"È pirateria software copiare o distribuire in maniera non autorizzata software coperto da diritti d'autore. È pirateria copiare, scaricare, condividere, rivendere o installare più copie su computer di lavoro o personali."
In realtà la seconda frase qui sopra è vera solo in alcuni casi e scriverla per seconda “cancella”, o per lo meno smorza, quanto sono costretti a lasciar intravedere esplicitamente nella frase precedente.
In realtà è possibilissimo e assolutamente legale copiare, scaricare, condividere, rivendere e installare più copie di software coperto da diritti d’autore, per qualsiasi uso, se quel software è Software Libero, cioè se è distribuito dai titolari dei suoi diritti d’autore con una licenza che autorizza esplicitamente tutti quegli usi. Questo non è un caso ipotetico. Di software del genere ne esiste a bizzeffe, Linux, Firefox e OpenOffice sono solo i casi più noti, e la BSA lo sa benissimo. Questo software viene già usato da tantissime aziende, Pubbliche Amministrazioni e individui; è stato anche calcolato che un suo uso su larga scala farebbe risparmiare milioni di Euro allo Stato Italiano.
Quelle affermazioni sono sbagliate, o almeno assai fuorvianti, e lo rimangono anche se BSA è in buona compagnia. La stessa favola l’hanno già raccontata:
ma per i motivi che ho spiegato abbondantemente in tutti quegli articoli e quindi non ripeto ora, rimane una favola. Qui faccio solo notare che se non fosse così, Vodafone non avrebbe certo riconosciuto l’esattezza delle mie obiezioni.
Perché la BSA non dice in quella pagina che l’unico software per cui valgono certe affermazioni è quello dei suoi stessi soci, o quello distribuito con le stesse regole? Comunque, dicevo, spero che quella pagina venga usata il più possibile. Ecco come
Denunciate la vostra scuola, per favore
Oggi molte Scuole e Università Pubbliche italiane usano software senza licenza oppure, che è molto peggio, inducono i loro studenti a farlo. Parlo dei numerosissimi casi in cui quegli istituti educativi e pubblici assegnano compiti svolgibili solo con software proprietario, anche se non è davvero necessario, senza degnarsi di controllare se tutti gli studenti possono permetterselo (il software di grido potrebbe essere installabile senza pagare, ma se gira solo sui computer più nuovi e costosi… perché imporre alle famiglie certi costi?
Denunciare sistematicamente alla BSA tutte le Scuole e Università pubbliche in cui questo accade potrebbe essere un modo molto efficace per costringerle ad affrontare seriamente certi problemi, da qual è il modo giusto di insegnare l’informatica (perché i presidi non vengono obbligati a studiarsi il Dossier Scuola?) al perché non viene usata per ridurre certi costi, tipo quelli dei certificati inutili). Spero che le denunce arrivino numerose, anche da chi in quelle scuole ci lavora. Tanto la cosa è anonima :-)
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