Scuola, Sanità, posti di lavoro inutili e Internet
Date un’occhiata a queste tre foto, tutte scattate a novembre 2010 (e dopo questo articolo leggetevi, come esempio dello stesso problema, Quanto costa non usare l’informatica nella Sanità)
Le prime due mostrano l’accettazione del Pronto Soccorso e gli sportelli per prenotare visite e analisi di uno stesso ospedale romano. La terza è una comunicazione che per candidarsi al Consiglio d’Istituto di un Liceo si deve presentare una lista elettorale “secondo il modello reperibile in segreteria”, che è una fotocopia di fotocopia di fotocopia, tutto fatto a mano, talmente illeggibile da non poterla riprodurre qui.
Anche se non tutte sono visibili nella foto, al P.S. c’erano più o meno tante persone (1) quante ce n’erano in fila agli sportelli, nello stesso momento, pochi metri più in là. La comunicazione nella terza foto dice che per prendere un normalissimo pezzo di carta bisogna recarsi di persona a un altro sportello, sempre pubblico, proprio come per i certificati di malattia “online” che vanno… stampati e spediti facendo la fila alla posta.
Che significa lavoro?
È vero che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e che “il lavoro nobilita l’uomo”, ma che cos’è il lavoro?
Secondo Dizionario Italiano e Hoepli il lavoro è una qualsiasi attività, più o meno regolamentata, che si fa per essere pagati. Io però ho sempre avuto il sospetto, o almeno la speranza, che i Padri Costituenti per “lavoro” non intendessero soltanto questo, ma qualcosa di più simile alla definizione di lavoro di Sapere.it:
"attività **umana** diretta alla produzione di un bene, di un servizio o comunque a ottenere qualcosa di **SOCIALMENTE UTILE**"
Spendere sì, ma per quello che serve o almeno non fa danni!
Quelle che avete appena letto non sono lavoro ma solo procedure pubbliche socialmente inutili e dannose, che vanno eliminate prima possibile, in qualunque settore. Quando leggo del blocco di Facebook alla Regione Lazio lo trovo ridicolo, ma penso anche quello che pensavo due anni fa leggendo nel “ricorso dei fannulloni operosi” che “non si aiutano i cittadini fingendo di far stare presenti i dipendenti senza dargli lavoro utile da fare”: se in certi uffici c’è talmente poco da fare che si usa il computer principalmente per Facebook, o se ci si accorge solo col tornello che i dipendenti non stanno alle scrivanie, allora tutte le procedure di quegli uffici vanno eliminate o completamente informatizzate subito. Non solo perchè sono finiti i soldi pubblici per gestirle in questo modo (la Sanità spreca nove miliardi di Euro l’anno, Scuola e Università sono in rivolta per i tagli…), ma anche perchè fanno perdere soldi e tempo preziosi a chi deve subirle.
I moduli devono essere scaricabili da Internet, altro che ritirabili in segreteria. Consegne di certificati, pagamenti e prenotazioni per visite mediche vanno fatti solo via Internet, altro che perdere tempo con sportelli o call center. Quelli vanno chiusi appena possibile.
Ma quelli tengono famiglia…
Se arrivati a questo punto state pensando “ma come si permette questo di insultare come fannulloni tanti persone oneste che fanno benissimo il loro lavoro, e di dire che andrebbero buttati in mezzo alla strada?” vuol dire che non avete letto attentamente. Quelle dietro agli sportelli che ho citato sono certo tutte persone onestissime ed è possibilissimo che siano tutte estremamente competenti e impegnate. Ma io ho parlato di PROCEDURE, non di persone o di lavoro. Se il lavoro è tale (e nobilita l’uomo) solo quando è socialmente utile, non è di lavoro che stiamo parlando.
Filosofia a parte, anche se ci fossero ancora soldi a sufficienza, e non ce ne sono, quelle procedure rimarrebbero un’inutile e costosa perdita di tempo per i cittadini, quindi vanno eliminate prima possibile. Ulteriori pesanti tagli nei servizi pubblici ce ne saranno comunque, nel prossimo futuro: che almeno inizino dalle PROCEDURE che danneggiano i cittadini, anzichè servirli. Se una procedura è intrinsecamente inutile, va eliminata anche se chi se ne occupa è una bravissima persona.
Per quanto mi riguarda, non è nemmeno indispensabile licenziare tutti i dipendenti pubblici che vengono pagati per fare cose che computer e Internet possono e devono fare al posto loro: se rimanessero a casa con lo stipendio base sarebbe già un bel passo avanti. Non perderemmo più tempo e soldi per fare file che servono solo a giustificare lo stipendio di chi è dietro a uno sportello. Chiudere sportelli e call center pubblici inutili significa anche poterne riusare o vendere le sedi o almeno non pagarne più affitto, bollette e manutenzione: cioè risparmiare, magari abbastanza da salvare e aumentare i posti di lavoro pubblici che servono davvero, tipo infermieri o ispettori del lavoro.
E i vecchietti come faranno?
Se pensate che abbiamo bisogno degli sportelli perchè in Italia scarseggia la banda larga, perchè gli Italiani sono primi su Facebook, ma ultimi in Internet o perché tanti anziani non sanno assolutamente usare il computer nè possono permetterselo, ripensateci. Nessuna di queste scuse sta in piedi. Per compilare moduli via Internet bastano le connessioni via modem disponibili in tutta Italia dagli anni ‘90. E per farlo non serve nemmeno un computer personale: si può chiedere un favore al nipotino smanettone oppure chiedere alla parrocchia o al centro anziani di offrire lo stesso servizio con un computer riciclato. I computer e Internet possono ridurre i costi inutili dei servizi pubblici senza ridurne la qualità (anzi!) già oggi. Usiamoli!
(1) nel senso che le persone nella foto erano quasi tutti accompagnatori di qualcuno che aveva superato l’accettazione, ma era ancora in attesa di essere curati dietro la porta, su qualche lettiga, per carenza di medici e infermieri.
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