Poirot svela le assurdità del copyright

Questa ormai è vecchia di sei mesi, ma non ho avuto tempo di scriverne prima ed è ancora un esempio perfetto di quanto sia assurdo, ridicolo e controproducente il sistema di copyright attuale (non il copyright in quanto tale!).

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Dopo quasi 40 anni torna in vita Ercole Poirot, il detective belga creato da Agatha Christie, perché: “la casa editrice Harper Collins e il nipote della scrittrice, Mathew Prichard, hanno deciso di affidare la stesura di un nuovo libro alla scrittrice di thriller polizieschi Sophie Hannah.”

Ora, se Agata Christie ha fatto miliardi coi suoi romanzi, per quanto mi riguarda se li meritava tutti. E se oggi un editore professionale (e chi dice che gli editori non servono affatto, mai, è un illuso) paga una scrittrice, che io non conosco ma pare sia molto brava, per scrivere un nuovo romanzo con personaggi e formula già collaudati, ed entrambi fanno un pacco di soldi a me va benissimo. A me poi Poirot piace, probabilmente lo comprerò pure, quel libro.

Però, porcaccia paletta:

  • Agata Christie è morta quasi quarant’anni fa
  • lo stesso vale, per semplici ragioni anagrafiche, per la maggior parte dei dipendenti e/o degli azionisti dei vari editori che (col loro lavoro o pagandole gli anticipi tramite l’acquisto di azioni) aiutarono di persona quell’autrice a scrivere
  • mentre l’egregio nipote Mathew Prichard, e tutti gli altri attuali azionisti di Agata Christie Limited saranno sicuramente degnissime persone, ma avranno contribuito poco o niente alla stesura delle medesime opere. Perché dovrebbero avere più voce in capitolo di voi o me su chi, come e quando scrive altri, nuovi racconti con gli stessi personaggi?

Capito cos’è assurdo? Il problema non è certo che Tizio può finanziare Caio per fargli scrivere un nuovo romanzo su un certo argomento, e poi solo loro due possono spartisi i ricavi di quel romanzo.

Il problema è che oggi, quarant’anni dopo la morte di Christie e dei suoi collaboratori/finanziatori diretti, se sei:

  • un fanatico di Poirot e/o del giallo in generale
  • uno che brucerebbe senza rimorsi soldi e ore di sonno per leggere quante più nuove storie possibile di Poirot
  • chiunque le abbia scritte, basta che siano ben fatte

quella voglia, legalmente parlando, devi fartela passare.

Perché? Perché fra sette miliardi di persone che siamo, ce ne saranno sicuramente qualche decina con le capacità, il tempo e la voglia di scrivere, fra tutti, tante nuove storie di Poirot. Storie che magari potrebbero fruttargli parecchi meritati quattrini, perché belle quanto quelle di Christie o Hannah. Però quelle persone non potrebbero mai pubblicare e vendere legalmente.

A meno, ovviamente, di ottenerne il permesso da gente che non ha contribuito in alcun modo alla creazione iniziale di Poirot e di tutte le sue storie “made in Christie”. È solo questo che è allucinante. Il motivo è ben chiaro ma è allucinante lo stesso.