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Articoli incostituzionali nella legge piemontese sul software libero

(importante: non sono un avvocato, quindi non prendete come oro colato quanto segue, anche se i fatti di base sono indiscutibili, e segnalatemi per favore qualsiasi errore, grazie).

Il 26 marzo 2009 la Regione Piemonte ha promulgato una legge regionale (9/2009) in materia di “pluralismo informatico, adozione e diffusione del software libero, portabilità dei documenti informatici nella Pubblica Amministrazione”. I motivi per cui software libero e formati informatici aperti, quindi “portabili” sono essenziali per i cittadini, anche se il concetto fatica parecchio a farsi strada, li abbiamo già spiegati su Stop, quindi non ne riparleremo ora.

La notizia del giorno è che il 22 marzo 2010 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali due punti di quella legge. Il primo è l’articolo 1, comma 3:

Computer a scuola: JumPC aiuta insegnanti e alunni senza stravolgere la didattica

Computer a scuola: JumPC aiuta insegnanti e alunni senza stravolgere la didattica /img/jumpc.png

Lo scorso anno ogni alunno della classe quinta A della scuola Don Milani di Rivoli ha ricevuto un computer personale, equipaggiato con software adatto alla scuola primaria. I computer, chiamati JumPC, sono stati assegnati per svolgere per tutto l’anno le normali attività didattiche in aula e a casa. L’esperimento è stato effettuato anche nelle classi 3a e 3a B di Borgofranco di Ivrea nel primo quadrimestre e, a partire dal secondo quadrimestre, dalla 4a C del primo Circolo di Novi Ligure. Secondo uno dei responsabili, Paola Limone: “lo stesso ministro dell’Innovazione… ha apprezzato molto l’idea ed ha promesso di estendere a molte scuole l’utilizzo dei computer per ogni studente."

Ho chiesto a Paola qual è il vero motivo per usare JumPc e simili nella scuola primaria? Cosa ci si può fare che sia effettivamente utile e non fattibile senza computer?