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Non spedirmi mai la tua rubrica email, grazie!
C’è un virus che colpisce ogni anno parecchi utenti della posta elettronica. Non è un virus informatico, ma una cattiva abitudine delle persone, anche se è causata quasi sempre da semplice trascuratezza. In questi giorni il virus si manifesterà con particolare violenza perchè siamo vicini a Natale, ma è un virus presente in qualsiasi momento dell’anno, anche in ambienti dove non ti aspetteresti mai di trovarlo (1). Quindi non dimenticate mai di combatterlo.
Repubblica sa cos'è il Software Libero. Ma anche no
A volte l’informazione è divertente anche quando non vuole esserlo e, senza nemmeno accorgersene, crea confusione. La Repubblica, uno dei maggiori quotidiani italiani, sa bene cos’è il Software Libero.
No Windows? No bunga-bunga!
Stasera volevo provare a vedere in streaming sul computer, tramite questa rete Internet che tutti ci affratella e che tutti i partiti che guardano al futuro riconoscono come un canale di democrazia e partecipazione, il Dittatore del Bunga Bunga. Niente da fare, almeno pare. Perché? Perché per vederlo in streaming su Internet ci vuole un plugin Windows Media Video che io, usando Linux, non ho sul computer:
Software Libero, industria e governo aperto a fOSSa 2010
Il congresso “Free/Open Source Software in Academia (fOSSa) a Grenoble ha dimostrato efficacemente (per fortuna, visto che ce n’è tanto sia per i motivi spiegati a fondo pagina sia per certi sviluppi più recenti) che il Software Libero/Open Source (FOSS in inglese) non è nè un qualche giocattolo inaffidabile per hobbysti nè un sogno ad occhi aperti di pochi romanticoni.
"Prestare attenzione": quando un (quasi) hacker finisce in mezzo ai sociologi
L’attenzione è una merce preziosa e rara come l’oro in questi tempi di continue interruzioni, messaggini da 140 caratteri e gente per cui esiste solo quello che appare nella prima pagina di risultati di Google. A settembre 2010 ho partecipato a una conferenza su questo tema, chiamata proprio Prestare attenzione: culture digitali e responsabilità generazionali. È stata un’esperienza interessante, che mi ha confermato, come spiegherò fra poco, il bisogno per “hacker” e tutto il resto del mondo inclusi (soprattutto?) gli intellettuali, di prestare più attenzione possibile, prima possibile, gli uni agli altri.