Sono tutti smart col lavoro...

“Della serie stampa umoristica.”.

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Mi scrive un conoscente:

Della serie stampa umoristica:

“Twitter scopre lo smartworking per tutti i dipendenti."

“Che da un’azienda che di lavoro fa social network, ossia l’interazione a distanza per eccellenza, direi che è un bel colpo."

La mia risposta, di getto:

No, e' che sono tutti smart col lavoro a cottimo degli altri.

Quello che stanno facendo tutti in questi giorni, da Twitter al fruttarolo qui dietro, e' EMERGENCY working, non smart working. Lo smart working, dove c’e', e' solo quello che gia' avveniva prima, pianificato e organizzato come si deve e con calma per altre ragioni, e che ora si e' rivelato resistente ANCHE a epidemie, con zero o pochi cambiamente.

Oltre a questo, qui in Italia chiamano smart working quello che umilmente e legalmente sarebbe solo telelavoro. Perche' il secondo e' gia' normato da anni, con obblighi precisi per il datore di lavoro, tipo darti a spese sue formazione, equipaggiamento e connessione domestica adeguate. Il primo e' una etichetta

EroicoSmartInnovativaSettePuntoZeroTorneremoAdAbbracciarci

per

“levati dalle p…e altrimenti mi infetti o mi fai multare, ma consegnami comunque il lavoro entro ieri mattina, a spese tue… Hey, che figata questa quarantena, risparmiamo un sacco!"

PS: in questi giorni sto scrivendo parecchio di coronavirus e e suoi impatti sociali in Italia e non solo, ma in Inglese, qui. Se vi piace, fate girare, grazie.

Fonte immagine: “Il mito del lavoro agile”