Linux, Software Libero e l'Italia, problemi di comunicazione?
Tre anni e mezzo fa raccontavo tutto contento di ITIS Linux, una distribuzione libera per gli Istituti Tecnici preparata come progetto per la maturità da due studenti. Qualche mese fa mi sono accorto che quel progetto si è fermato dopo due anni a causa di, fra l’altro
(ma leggetevi l’articolo intero):
- Interesse (dei destinatari) pressoché nullo (“non interessa ai presidi, non interessa agli insegnanti, e nemmeno agli studenti…)”
- Scarsa collaborazione al processo di sviluppo
- Poche richieste di aggiornamento
Fin qui, nulla di grave, tutto sommato: di distribuzioni Linux ne nascono e muoiono ogni mese, fa parte del gioco. In questo caso mi dispiace davvero, ma magari alla fine quella distribuzione non era adeguata, e comunque non puoi mica dire che c’è crisi per una brutta notizia.
Poco dopo, però, ho scoperto che la VII Conferenza Italiana sul Software Libero era stata annullata per non aver ricevuto un numero di contributi scientifici sufficienti.
Il Linux Day è la principale manifestazione di promozione di GNU/Linux ed al software libero in Italia. Sia nel 2011 che nel 2012 si parlava di eventi simultanei in oltre 100 città.
Quest’anno, a 16 giorni dalla manifestazione, l’elenco ufficiale degli eventi ha 80 linee. Trattandosi di volontariato è possibilissimo che si eguaglino o superino i volumi dei due anni precedenti. Me lo auguro, davvero. Per ora però 80 sono e, per quel che vale, ero andato a controllare perché avevo appena letto su FB che “del Linux Day si sarebbe perso di vista l’obiettivo originale, a favore di eventi a cui va solo chi è già “convertito”.
Che significa tutto questo? C’è o no un disinteresse crescente e generalizzato verso Linux e il Software Libero in Italia? Se anche fosse così, è male o tutto sommato non è un problema serio?
Mi rispondo parzialmente: no, proprio male non va. Tanto per dirne una, c’è LibreUmbria che è un gran bel progetto e per fortuna sta andando alla grande. O c’è appena stata la MakerFaire di Roma, che magari si piace un po' troppo, ma ha comunque mostrato quanto sono belli software e hardware liberi a tantissime persone. Voi, invece, che rispondete?
Sì, ma tu che ne pensi? E che faresti?
Io una propostina per far usare e piacere Linux a chiunque, Italiano o no, oggi accende il computer solo per Facebook ce l’avrei pure, ma quello è un discorso molto più generale. Se invece vogliamo parlare specificamente di promozione del Software Libero in Italia, nei Linux Day o in altre occasioni…
Io penso e dico da anni, a partire almeno da qui, che se una crisi c’è e se è un problema, in buona parte dipende dal fatto che il modo canonico di promuovere Linux e Software Libero ha dei limiti intrinseci (raggiunti ormai da un pezzo, non certo l’anno scorso). Se è così, magari potremmo:
- dire dal principio, dalle locandine, che in realtà non è affatto di software che stiamo parlando (io lo faccio così, così), o facendo domande come queste)
- iniziare sistematicamente a far spiegare Linux dalle mamme
- andare, altrettanto sistematicamente, a raccontare il Software Libero nei supermercati, non nelle università
- provare a formare non supertecnici generici, ma persone che conoscano il soluzioni concrete, con Software Libero, per professionisti e PMI
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