Aumentare la visibilità delle PMI italiane del turismo e dei trasporti

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_antefatto: quasi tre anni fa, mentre scrivevo Open Data, Open Society, cominciai a pensare a come sfruttare le possibilità degli Open Data nel turismo italiano, che è uno dei pilastri dell’economia nazionale ed è fatto in gran parte di piccole aziende. Ne venne fuori la proposta qui sotto.

All’epoca la feci girare il più possibile, scrissi che il turismo italiano deve usare e produrre Dati Aperti (anche a InnovatoriJam), ma niente. Visto che gli amministratori italiani sono ancora analogici, anche nel turismo, che Groupon ha i problemi che ha, e che in generale il turismo è ancora più in crisi che nel 2011, ripropongo l’idea. Chi è interessato a riprendere la discussione, mi scriva pure._

Premessa

Il turismo è una voce essenziale dell’economia Italiana, che, a differenza di altre attività produttive, per definizione non può essere delocalizzata. Moltissime aziende del settore (agriturismi, rifugi, pensioni, servizi di accompagnamento, trasporti locali e ristorazione per citare solo le più comuni) sono Piccole o Medie Imprese (PMI). Questa varietà ha un valore immenso per i loro clienti, poiché aumenta grandemente la diversità e la ricchezza delle opzioni a loro disposizione.

Questa stessa caratteristica può però rendere molto più difficile, sia a queste aziende sia alle Pubbliche Amministrazioni che dovrebbero sostenerle, agire insieme per rimanere competitive, migliorando la visibilità e l’integrazione dei loro servizi: gli ostacoli principali sono la pura difficoltà pratica di coordinarsi, le ingenti risorse economiche necessarie per affrontare il problema con gli approcci tradizionali e, in alcuni casi, la scarsa conoscenza delle lingue straniere. Le nuove tecnologie possono però fornire soluzioni economiche, semplici e parzialmente automatizzabili per minimizzare queste difficoltà.

Descrizione del problema

Oggi essere ben visibili su Internet è un’esigenza essenziale per un operatore turistico. Nonostante questo, molte PMI italiane del settore ancora non hanno una presenza online, o al massimo ne hanno una a sè stante, costruita soltanto per aumentare la probabilità che l’azienda stessa appaia fra i primi risultati dei motori di ricerca (Search Engine Optimization o SEO).

Curare la SEO è necessario ma non sufficiente dal momento che:

  • spesso nemmeno i potenziali clienti sanno a priori cosa cercare, perché (soprattutto se sono stranieri) non conoscono affatto la zona e non sanno quali termini italiani inserire nei motori di ricerca. Costruire un sito che appaia in testa alla classifica per tutte le possibili ricerche, anche in lingue straniere, è molto complicato e costoso.

  • trovare con un motore di ricerca una pensione, un rifugio o un agriturismo nella zona che interessa è solo una minima parte, quella più semplice e rapida, dell’organizzare una vacanza via Internet. Dopo averlo fatto occorre:

    • capire qual è il momento migliore per il soggiorno, per esempio in concomitanza di sagre o eventi del genere esterni a quella struttura

    • verificare la disponibilità di camere, prenotare, pagarle e soprattutto:

    • capire come raggiungere quella struttura con mezzi pubblici o auto a noleggio, quanto costerà e come procurarsi i biglietti

    • ripetere l’intera procedura, se necessario, per ogni tappa del viaggio

Tutte queste attività possono portare via una notevole quantità di tempo ai potenziali clienti e penalizzare le strutture ricettive che sarebbero state effettivamente più adatte alle loro esigenze. Il modo tradizionale di risolvere i problemi appena elencati consiste nel centralizzare la presenza online di tutte le aziende interessate, o almeno la loro interfaccia per la fornitura delle specifiche informazioni appena descritte, in un unico portale Web dinamico.

Questa soluzione comporta costi e sforzi notevoli per le aziende interessate o (se sostenuti dalle Pubbliche Amministrazioni locali) per le loro comunità. Un portale di questo tipo richiederebbe un’infrastruttura hardware molto costosa e soprattutto l’allocazione permanente, anche se part-time, di personale specializzato.

Sarebbe infatti necessario raccogliere, formattare e tenere costantemente aggiornati più o meno manualmente i dati delle singole aziende, gestire le pubbliche relazioni ed eventualmente tradurre tutti i contenuti in più lingue. Un portale istituzionale centralizzato sarebbe anche affetto, per sua stessa natura, da un altro serio problema: non conoscendole a priori (a meno di non aumentare enormemente i costi di gestione), non potrebbe dare la certezza di soddisfare tutte le esigenze di tutti i possibili utenti finali italiani e stranieri, siano essi singoli turisti o agenzie di viaggio.

Proposta: utilizzare dati pubblici aperti, microformati e altri standard aperti per aumentare la visibilità e la fruibilità dei servizi turistici

Esistono già da diversi anni (1) standard digitali aperti, come i microformati o l’RDF, che consentono di pubblicare online informazioni di vario tipo, in modo che le medesime siano automaticamente riconoscibili e decodificabili da qualsiasi programma software compatibile con quegli standard.

Le informazioni di cui un turista ha bisogno per organizzare un soggiorno in una località, riassunte nel paragrafo precedente, sono relativamente poche e hanno tutte strutture (2) esprimibili con i suddetti standard.

È quindi possibile per il gestore di un esercizio turistico pubblicare volontariamente online, in un unico formato ben preciso, semplice e basato su quegli standard internazionali, una singola pagina Web con tutte quelle informazioni. Una operazione del genere, che può benissimo affiancarsi a un sito Web vero e proprio ma è molto più semplice ed economica, può essere effettuata autonomamente o essere delegata a professionisti.

Il vantaggio di questa procedura sta nel fatto che, se le specifiche del formato sono disponibili chiunque, dai motori di ricerca a singoli turisti o agenzie di servizi italiane o straniere, potrà trovare automaticamente tutte le pagine Web dello stesso tipo in una determinata area geografica e usarne il contenuto per acquistare pacchetti turistici da chi le ha pubblicate.

Solo pubblicare online pochi dati, ma di formato predefinito, pubblico e automaticamente decodificabile, consentirà a chiunque di scrivere (a sue spese) e usare software capace di trovarli, leggerli e usarli in tempo reale per costruire itinerari di viaggio, completi di tutte le informazioni su orari, pagamento delle prenotazioni eccetera e adatti alle esigenze di ogni turista.

In altre parole, definire e pubblicare un unico formato, basato su standard internazionali aperti, con cui pubblicare quelle che potremmo chiamare “informazioni turistiche di base”, consentirebbe, con la minor spesa possibile:

  • a tutte le PMI del settore turistico di diventare, se lo desiderano, ancora più visibili e (far) gestire automaticamente e gratuitamente online una buona parte delle transazioni con i clienti

  • a tutti i possibili intermediari, istituzionali o privati, italiani o stranieri, di fornire via Internet qualsiasi servizio di aggregazione e presentazione di quei dati che loro ritengano opportuno offrire agli utenti finali, da singole prenotazioni a offerte speciali e creazione in tempo reale di pacchetti turistici tutto incluso su misura, con le interfacce che preferiscono, e a loro spese.

È nell’interesse delle aziende turistiche far circolare il più possibile le informazioni essenziali relative ai loro servizi. Farlo con formati aperti e pubblicare le istruzioni per usarli incoraggia chiunque lo desideri a diffondere e usare quelle informazioni, cioè ad aumentare il numero di clienti di quelle aziende.

Per le PMI del turismo questo approccio è molto più semplice ed economico del creare o finanziare direttamente portali complessi e costosi come lastminute.it, smartbox.com o groupon.com. Anche perché, pur essendo molto utile, non è necessario che tutti partecipino per trarne benefici. Lo scopo di questo progetto è definire il formato adatto per la pubblicazione dei dati, stimolarne l’uso e diffondere le competenze necessarie per usarlo, nel seguente modo:

  • definire e documentare le caratteristiche di quel formato, chi dovrebbe usarlo e come, per facilitare ai potenziali utenti, anche stranieri,delle PMI del turismo, la pianificazione online di itinerari su misura e la prenotazione dei relativi servizi.

  • documentare gli ostacoli presenti alla realizzazione del sistema stesso3, definendo linee guida pratiche su come affrontarli

  • preparare il programma di un mini-corso di formazione base, che fornisca alle PMI che lo desiderano le competenze per beneficiare del sistema direttamente anziché affidarsi a terzi

Note:

  1. Alcuni dei siti e proposte che discutono in generale la possibilità di usare queste tecnologie proprio per applicazioni come quelle descritte qui:http://knoesis.wright.edu/research/srl/projects/hRESTs/, www.hostelmanagement.com/forum/f25/hostels-rdfa-microformats-1697.html, http://microformats.org/wiki/hlisting-extended-examples, http://lexandera.com/mosembro/

  2. Parliamo di dati come indirizzi, prezzi, date, numero di letti nelle camere, orari dei trasporti pubblici, account Paypal o codici IBAN per effettuare pagamenti online…

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