Perché il Comune di Milano non usa Netlamps?
Un paio d’anni fa dicevo a un congresso che il bello dei sistemi informativi geografici fatti con Software Libero, o almeno basati su formati e protocolli informatici aperti, sta nel fatto che i cittadini possono non solo consultarli ma anche usarli per creare e pubblicare dati geografici di pubblico interesse.
Quando questo succede i servizi pubblici migliorano, con costi ridottissimi o nulli per le Pubbliche Amministrazioni che altrimenti avrebbero dovuto fornirli da sole. L’importante è che, oltre al software giusto e a cittadini capaci e desiderosi di usarlo, ci siano anche amministratori pubblici “svegli”, pronti ad approfittare di queste opportunità di fornire servizi migliori.
Qualche giorno fa ho visto una lettera aperta inviata al comune di Milano da Andrea Trentini, a proposito di un utilissimo servizio di questo tipo: i cittadini che hanno un telefonino adeguato possono scattare fotografie di buche, cantieri o altri problemi per la circolazione, complete di coordinate geografiche, e inviarle al sito Netlamps. Lì verranno automaticamente visualizzate su una mappa accessibile da Internet, o si potranno scaricare in file direttamente utilizzabili con i navigatori.
Pubblico qui una mia breve sintesi di quella lettera (ma leggetevi l’originale, riferimenti inclusi, ne vale la pena) per aiutarvi a capire più velocemente i termini del problema e per altri motivi spiegati a fondo pagina:
Lettera aperta di Andrea Trentini (Motocivismo) su Netlamps e Progetto Ambrogio
Caro Sindaco,
le scrivo a nome del Comitato MotoCivismo. La peggior sorgente di pericoli e incidenti è lo stato delle strade. Dal 2008 il sistema NetLAMPS permette ai cittadini di segnalare buche e altri problemi su Web. Siamo anche in contatto con l’assessorato ai lavori pubblici che ha anche utilizzato il nostro sistema per la mappatura dei cantieri estivi.
Recentemente ci è pervenuta notizia del Sistema Ambrogio che nasce dall’esigenza di attivare un sistema informatizzato e tempestivo di gestione delle segnalazioni che provengono da parte dei cittadini e di operatori qualificati. Sembra perfetto… a parte alcune pecche:
- non esiste un sito web di riferimento su cui verificare lo stato delle segnalazioni
- il sistema NON prevede l’invio di segnalazioni via web/mail/sms/mms, ma bisogna contattare un call center o recarsi presso gli uffici
- abbiamo provato più volte a chiamare lo 020202 per effettuare delle segnalazioni, ma nessun operatore aveva MAI sentito parlare del Sistema Ambrogio
- tra gli sviluppi futuri viene citata la realizzazione di un programma per smartphone per effettuare le segnalazioni
- da nessuna parte viene esplicitato il costo del Sistema Ambrogio
Per contro il nostro NetLAMPS che, ribadisco, l’assessore Simini conosce già da più di un anno:
- è GRATUITO e i dati sono LIBERAMENTE CONSULTABILI E UTILIZZABILI
- le segnalazioni si possono fare via Web, email, sms/mms, e vengono aggiunte automaticamente su mappe Google, senza l’intervento di alcun operatore
Ecco perché mi sento di scriverle, per:
- offrire GRATUITAMENTE al Comune l’uso del sistema NetLAMPS che eviterebbe altri costi alla amministrazione pubblica
- chiederle, come cittadino, conto del’investimento fatto per il Sistema Ambrogio, perché sono curioso di sapere come vengono spesi i nostri soldi…
Chi paga, e perché?
Insomma, se io (Marco) ho capito bene: nel 2008 alcuni cittadini si sono organizzati senza chiedere soldi o aiuto a nessuno per fornire, automaticamente e al minor costo possibile, un servizio utile a tutti (non solo a Milano, anche a Roma!). Due anni dopo il Comune di Milano (che a quanto pare aveva pure già usato quel sistema) si accorge finalmente del problema ma, anzichè usare e casomai migliorare quello che già c’era, non solo decide di rifarlo da capo, ma peggio, cioè in un modo che costringerebbe i cittadini a perdere tempo per parlare con impiegati appositamente pagati per raccogliere dati al posto di un computer? Se è così, mi pare proprio un altro caso di procedure assolutamente inutili che danneggiano i cittadini anzichè servirli.
Per la cronaca, Milano non è la sola grande città italiana che sfrutta nuove tecnologie e dati aperti… meno di quanto dovrebbe. A Roma Cartellopoli, un servizio di segnalazione dei cartelloni abusivi nato con lo stesso spirito di Netlamps, è ancora chiuso anzichè essere ufficialmente usato o sostituito dal Comune (1). Per fortuna, ci sono anche grandi città italiane i cui sindaci invece ci provano a usare seriamente Internet insieme ai cittadini per combattere sprechi e inefficienze.
(1) e già che ci sono: da quattordici mesi aspetto risposte sui possibili sprechi da software al Primo Municipio di Roma
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