Quel che ho davvero (re)imparato grazie a Wikileaks

Come chiunque altro abbia un computer, anch’io sto cercando in questi giorni di capire quello che i documenti pubblicati da Wikileaks ci stanno veramente dicendo e insegnando. Questa è una breve lista di cose molto importanti che io tutto sommato già sapevo, ma ho re-imparato o quantomeno inquadrato più chiaramente proprio grazie a questa storia.

Provare sempre a giudicare idee e progetti separatamente da chi li propone, e viceversa

Se quello che sta facendo Wikileaks è bene (o male) lo è indipendentemente dal fatto che Assange sia uno che commette reati sessuali o no. Se Assange è una persona per bene (o no) lo è indipendentemente dal fatto che quel che fa Wikileaks è bene o male.

Niente segreti, niente potere. Anche se si tratta di segreti vuoti

Umberto Eco potrebbe non aver capito nulla dei libri elettronici ma rimane un grandissimo nel suo campo. In un bellissimo commento su Wikileaks Eco ha scritto: “da una parte questo si è rivelato uno scandalo fasullo, inesistente, [perchè non ha fatto che confermare] che qualsiasi dossier scritto dai servizi segreti non è altro che una collezione di ritagli di giornale” e poi ha aggiunto un’altra cosa, che è poi il tema del Pendolo di Focault:

_Come può un qualsiasi potere continuare a esistere se non ha più la possibilità di mantenere segreti i suoi segreti?... Tutto quel che si è saputo di Berlusconi o della Merkel è alla fin fine un segreto vuoto, un segreto senza segreti, perché era roba di pubblico dominio. Ma rivelare senza mezze misure, come ha fatto Wikileaks, che i segreti di Hillary Clinton erano segreti vuoti equivale a toglierle tutto il suo potere. Wikileaks non ha fatto alcun danno a Sarkozy o alla Merkel, ma ha danneggiato irreparabilmente la Clinton e Obama_

Il cloud computing è PERICOLOSO per la libertà di espressione

In un altro eccellente articolo che discute anche gli effetti di Wikileaks sull’Afghanistan, John Naughton spiega terribilmente bene qualcosa che io già sapevo e Eben Moglen ripete tutte le volte che può (il grassetto è mio):

_Gli attacchi a Wikileaks dovrebbero essere anche una sveglia per chiunque si illuda che i fornitori di "cloud computing" prenderanno le sue difese in caso di problemi. Il "cloud computing" **non è altro che quello che già state facendo se usate Gmail di Google, Facebook, Flickr, Myspace, Amazon o qualsiasi altro servizio online** che vi lasci usare i suoi computer attraverso Internet... Le condizioni d'uso di tutti quei servizi, sia quelli gratis sia quelli a pagamento, sono sempre tali da permettere a chi li fornisce di bloccarvi il servizio e cancellare tutti i vostri dati dalla sera alla mattina se ritiene che sia suo interesse farlo. La morale è che non dovete fidarvi del cloud computing, perchè un giorno o l'altro vi rovinerà la festa._

Meglio di così non avrei saputo dirlo, quindi mi limito a segnalarvi un esempio vero, accaduto a Roma proprio in questi giorni, di quello che dice Naughton.

Nella vita è importante anche QUANDO si dice una cosa. Basta guardare al Kossovo

Nel mondo reale, a volte il quando si dice qualcosa è quasi più importante di come e dove lo si dice. Voi lo sapevate che Wikileaks ha ricevuto una richiesta pubblica di influire subito sulle elezioni in Kossovo (le parti in maiuscolo sono sintesi mie):

_Il 12 dicembre 2010 ci saranno le elezioni per il Parlamento del Kossovo... Fra i documenti americani ottenuti da Wikileaks ce ne sono centinaia che menzionano il nostro paese... Se i diplomatici americani in Kossovo sono stati sinceri sulla situazione locale come i loro colleghi degli altri paesi, QUEI DOCUMENTI POTREBBERO CONTENERE RIVELAZIONI IMPORTANTI SUI PARTITI CHE PARTECIPANO A QUESTE ELEZIONI... Wikileaks, se davvero hai documenti del genere sul Kossovo per favore PUBBLICALI SUBITO, PRIMA DELLE ELEZIONI, ALTRIMENTI... qualunque informazione contengano, non importa quanto scandalosa o imbarazzante, non farà nessuna differenza QUI IN KOSSOVO, perchè quegli stessi partiti rimarranno al potere per altri quattro anni._

Interessante, no? Soprattutto leggendolo in un paese che da giorni non parla d’altro che del prossimo 14 dicembre…

Nessun sistema umano può tollerare una trasparenza totale

Io sono convinto che nel mondo ci sia urgente bisogno di più trasparenza nelle operazioni di governi e aziende di quanta ne abbiamo oggi. è per questo che sono felice di scoprire progetti come quello per i conti correnti trasparenti e che sto lavorando sui dati pubblici aperti.

Mi pare comunque innegabile che che noi umani, come specie, non siamo affatto mentalmente equipaggiati per reggere la verità completa, in ogni momento, su tutto. Se tutti sapessero sempre tutto quello che tutti gli altri stanno davvero pensando, tantissima gente comincerebbe a buttarsi dalla scogliera più vicina stile lemming e tutte le istituzioni, di qualunque tipo e livello, smetterebbero di funzionare. Questo lo ha spiegato molto bene Clay Shirky, con parole che andrebbero confrontate direttamente con quelle che ho già citato di Umberto Eco, perchè questo vale per qualsiasi organizzazione, da qualsiasi associazione di volontariato ai governi nazionali:

_Perchè trattative, negoziati e discussioni di qualunque tipo possano funzionare, le posizioni prese dalle persone devono poter cambiare, ma cambiare è visto, quasi universalmente, come una debolezza. Se delle persone stanno cercando insieme di trovare una posizione comune, devono avere la possibilità di esprimere privatamente opinioni che in pubblico potrebbero rinnegare e in seguito abbandonare completamente. Wikileaks fa danni evidenti da questo punto di vista._