Parità dei sessi, libertà ed educazione all'Open World Forum
A ottobre 2010 ho partecipato all'Open World Forum per presentare i primi risultati della mia ricerca sui dati aperti nelle Pubbliche Amministrazioni. Visto il tema del mio intervento, sono stato invitato anche a partecipare a una discussione sulla Open Democracy, sulla quale ha già scritto Glynn Moody.
Devo confessare che ero arrivato all’Open World Forum temendo di ritrovarmi in qualche pomposa, autoreferenziale fiera messa in piedi solo come scusa per fare pubblicità a qualche grande azienda produttrice di software. Fortunatamente le cose non stavano affatto così, come proverò a spiegare in queste righe. La musica martellante da discoteca all’inizio delle sessioni plenarie era davvero deprimente, e concordo Glynn Moody quando scrive che diversi interventi di politici non valevano certo la pena di assistervi. Detto questo, l’agenda del Forum era abbastanza varia ed equilibrata. Per quanto mi riguarda, l’ho trovato un evento interessante e utile, a cui sarei stato lieto di partecipare anche se non avessi dovuto farlo per presentare il mio lavoro. Al forum si è parlato di un mondo più aperto in tutti i suoi aspetti, non solo nell’ambito dell’industria del software. Ecco un paio di esempi.
Apertura alla diversità fra uomini e donne
La domanda d’apertura della sessione intitolata Perchè le donne sono importanti? (Why women matter?) era, più o meno: “Oggi le donne costituiscono fra il 25 e il 30 per cento della comunità tecnica in generale, ma soltanto l’uno o due per cento degli sviluppatori di Software Libero. Perchè, e quali sono le conseguenze di questo fatto?" Come spunto di riflessione, ecco qui alcuni commenti e risposte direttamente dalle donne presenti in sala:
- (nel Software Libero) le donne si sentono dire di cominciare da documentazione, traduzione e altre attività di supporto di questo tipo. Non dobbiamo accontentarci di questo, c’è tantissimo da fare.
- questo è davvero un problema culturale, che varia grandemente da paese a paese. Io (che vengo da una famiglia indiana benestante e con un’educazione molto superiore alla media) ho studiato ingegneria del software in un college negli Stati Uniti, e nel mio corso c’erano ZERO donne bianche fra gli iscritti.
- le donne sono più pragmatiche, fanno/devono fare le cose che pagano di più e/o prima
- in molti casi il Software Libero nasce come hobby o attività part-time fatta nel tempo libero da smanettoni maschi. Le donne hanno molto meno tempo libero.
- (commento di un’altra signora all’osservazione precedente: “smanettoni maschi… che a volte campano a carico di qualche donna”
- oggi sono gli uomini che devono adattarsi, cioè lasciare spazio alle donne
- le donne rifiutano la competizione in ambienti altamente meritocratici. Preferiscono trovarsi qualcosa di più produttivo da fare. Incluso il diventare coordinatori di quelle stesse comunità.
- “Canonical (lo sponsor commerciale di Ubuntu, NdR) ha una politica esplicita di non discriminazione fra i sessi, eppure dalla nostra fondazione a oggi abbiamo iniziato a ricevere curriculum da donne in risposta alle nostre offerte di posizioni tecniche soltanto negli ultimi 12 mesi”
- il giorno che le donne passeranno al Software Libero sarà il giorno in cui quest’ultimo diventerà finalmente un fenomeno di massa
Apertura alla Libertà
Questa, invece, è una mia sintesi del discorso di chiusura di Eben Moglen:
- visto che a questo congresso avete parlato per due giorni interi sempre delle stesse cose, io per non annoiarvi vi parlerò di qualcosa di completamente diverso: la libertà
- il Software Libero è una cospirazione per salvare il 21mo secolo da sè stesso
- noi produciamo software che protegge e promuove la libertà; poi mettiamo quel software dappertutto; e poi accendiamo la libertà
- Le tecnologie moderne consentono ad altri di sapere più cose su di te di quanto sia mai stato possibile ai regimi totalitari del 20mo secolo
- oggi l’economia americana si sta riducendo a null’altro che raccolta di dati personali
- I server (e con loro il Cloud Computing, il Software come Servizio e tutta quella roba là) che sono gestiti da altri sono per quelle persone una fonte di grande potere e controllo su di voi
- questa non è la visione originale di Internet e di tecnologie come il server grafico (http://www.x.org). X è qualcosa che gira sul tuo computer per offrire servizi in nome tuo a te e ad altri. Tutti i server dovrebbero essere così, da quelli per il blogging a quelli per posta elettronica, social network o qualsiasi altra attività. (Nota di Marco: per quanto riguarda la posta elettronica qualche mese fa ho proposto un modo per fare oggi, usando solo Software Libero, quello che propone Moglen)
- Le reti di comunicazione devono tornare a essere very network P2P, com’era nella visione originale di Internet
- Dobbiamo abbandonare il cloud computing (cioè fare le nostre cose e tenere i nostri dati sui computer di qualche azienda privata anziché sui nostri, come accade con Gmail, Facebook e simili) a una federazione di microserver personali, che comunichino direttamente fra di loro attraverso Internet, per proteggere la nostra privacy e lasciar decidere a noi chi può vedere quali nostri dati. Server piccolissimi, che costano pochissimo, possono andare avanti per giorni e giorni con una batteria e saranno disponibili sul mercato molto presto.
Per finire, l’educazione
All’Open World Forum si è parlato di tantissime cose, ma qualunque fosse il tema della discussione, da Governo e Dati Aperti (ma la gente è davvero pronta per loro?) a microserver personali, prima o poi qualcuno diceva: “certo, in pratica non succederà nulla del genere se non faremo in modo che tutti abbiano accesso a un’educazione aperta e di qualità”
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