Dopo l'acqua, altri dati pubblici diventano davvero pubblici in Australia

A dicembre 2009 avevo scritto della cosiddetta “privatizzazione dell’acqua”. In quello e poi in un altro articolo facevo notare che, in pratica, fra gestione pubblica o privata dell’acqua può esserci poca o nessuna differenza per i cittadini, se tutti i dati relativi a quella gestione non vengono immediatamente pubblicati su Internet con una licenza d’uso che permetta di usarli come si vuole, come dovrebbe invece avvenire in Australia. Il mese scorso è arrivato un annuncio che prova come quella decisione potrebbe essere solo una parte di un movimento ben più vasto e promettente, laggiù agli antipodi: il governo di Victoria, uno degli stati australiani, si impegnato a usare, salvo eccezioni, la licenza Creative Commons per tutti i dati del settore pubblico.

Perchè non firmerò la petizione "Internet per la democrazia"

La petizione online della settimana è quella chiamata “Internet per la democrazia. Chiudiamo il parlamento europeo. Ora!. Io non la firmerò e consiglio a tutti di fare lo stesso. Suggerisco comunque di dargli un’occhiata, perchè tocca temi molto generali su cui dovremmo tutti riflettere un po'.

Guida per Scuole e Famiglie al Diritto d'Autore

Il diritto d’autore è qualcosa che nessun genitore o insegnante responsabile può più permettersi d’ignorare. Il motivo è che oggi è facilissimo, divertente e molto conveniente fare a casa o in classe le cose elencate qui sotto, ma non sempre è legale farlo! Anche quando siete sicuri che lo è o dovrebbe esserlo, o qualche “amico competente” vi ha detto che non c’è problema.

Per fare chiarezza ho chiesto quindi a vari esperti di spiegare con chiarezza cosa è legale e cosa no, secondo la legge italiana sul diritto d’autore, nei casi che seguono. Alcune domande hanno già una risposta, le altre arriveranno nei prossimi giorni. Mi raccomando, però: prima di leggere le risposte leggete sempre anche le note in fondo a questa pagina!

Tassare tutti per i problemi di Windows? Ma scherziamo?

Proprio quando credi di averle sentite tutte, ne arriva un’altra che ti lascia a bocca aperta. Due anni fa avevamo saputo che ogni giorno mezzo milione di computer viene infettato da bot (i bot, chiamati anche malware, sono programmi software maligni, che entrano di nascosto nel computer attraverso Internet o dall’interno di qualche file già corrotto e poi girano in silenzio per trasmettere spam, rubare dati personali o far danno in qualche altra maniera).

Quando i media tradizionali VOGLIONO il diritto d'autore, ma non per gli altri

Aggiornamento del 4 marzo 2010, ore 20.30: la copia non autorizzata menzionata in questo articolo è stata rimossa del tutto dal sito di Bellunopress poco dopo che, questo pomeriggio, avevo chiesto direttamente alla redazione di rispettare le condizioni d’uso di questo sito. Ottimo! Sono contento di aver trovato una conferma che questo incidente è stato soltanto un momento di distrazione, senza alcuna intenzione (come avevo scritto dall’inizio, vedi sotto) di arrecare danno a nessuno. Questo articolo rimane ovviamente in linea, come risorsa generale (spero utile) per chiunque altro dovesse avere lo stesso problema in futuro con altri siti.