Mamme hacker? No, presidi incompetenti. Certo, anche i giornalisti...

Ci sono cose che a leggerle un po' ti fan ridere di cuore, un po' ti deprimono. Dunque, dice Repubblica che:

Catherine Venusto, ex impiegata della Northwestern Lehigh School, è una 45enne normalissima. Ma, conoscendo la password d’accesso della preside, aveva pensato bene di introdursi nei registri online dell’istituto per modificare i voti - non brillanti, è chiaro - dei figli.

Al momento del licenziamento la Venusto, che essendo segretaria conosceva le password della preside e di altri amministratori, è stata chiaramente tolta dal sistema, ma la sua abilità col computer le ha permesso di continuare ad accedere a quelle informazioni riservatissime

Da quanto si trova online, per esempio qui, qui e qui, quell’articolo pare una sintesi fedele (*) ma assolutamente acritica di come molti media americani hanno gestito questa storia: raccontando una notizia inesistente al posto di quella vera.

Perché la notizia vera non è affatto “mamma hacker forza sistema informatico della scuola per alzare il voto ai figli”

Questa è solo una non-notizia, e pure falsa: non c’è stata nessuna forzatura. La notizia effettiva, quella grave che sia i media americani che quelli italiani avrebbero dovuto raccontare è:

“Funzionario scolastico INCOMPETENTE non cambia per almeno un anno la sua password d’accesso ai dati sensibili di cui è responsabile, nemmeno dopo le dimissioni del collega… addetto all’attivazione delle password"

Questo dovevano scrivere i giornali, altro che mamma hacker. Sono davvero sorpreso che non lo abbiano fatto. E non so se ridere a crepapelle o piangere quando vedo chiamare “abilità con il computer” qualcosa che è solo:

“ricordarsi la password che tu stessa hai consegnato, oppure letto senza nessuna abilità perché avevi accesso a quei dati, a un superiore talmente pirla da non cambiarla dopo che hai lasciato il lavoro”

(*) con l’eccezione che il funzionario di cui è stata usata la password non è affatto il preside