Cos'è il diritto di downgrade di Windows 7?

Downgrade significa più o meno “passaggio a una versione inferiore o precedente di qualche prodotto”. Il “diritto di downgrade previsto da Microsoft” è il diritto di (notate le parti marcate in grassetto da me):

  • acquistare un PC in cui è preinstallato Windows 7 Professional;

  • eseguire il downgrade a Windows Vista senza costi aggiuntivi;

  • eseguire il downgrade a Windows XP (un motivo in più per incoraggiare i clienti a passare a Windows 7);

  • passare a Windows 7 Professional al momento opportuno. Il sistema è concesso in licenza e pronto per la conversione.

Se comprate un PC con Windows preinstallato (la maggioranza dei modelli completi nuovi nei piccoli negozi, la quasi totalità di quelli nelle grandi catene di elettronica e informatica) pagate anche una di Windows licenza volenti o nolenti, visto che non avete firmato la petizione per liberare i PC. Quindi, in Italiano semplice, il “diritto” che avete è: vi serve un computer nuovo, ma solo (magari perché quello vecchio si è rotto, e Windows 7 non vi serve o non vi piace) per continuare a usare la copia di Windows XP per cui avete già una licenza perpetua? Peggio per voi, dice Microsoft: pagatemi comunque subito una copia di Windows 7 anche se non la userete mai, poi usate pure la versione che preferite.

Insomma, è proprio come se un concessionario che vende sia auto nuove che usate vi dicesse: Caro signore, se a lei basta una vettura usata, per esempio questa che ha 5 anni e 50.000 chilometri, nessun problema, la prenda pure. Però deve comunque pagarmi ora il prezzo pieno dell’ultimo modello che è uscito di fabbrica ieri. Ma stia tranquillo, se un domani dovesse decidere che il nuovo modello le piace, glielo darei senza farglielo ripagare"

Quanto durerebbe un concessionario d’auto che facesse offerte del genere? Perché, invece, nell’informatica, accettate senza problemi discorsi così imbarazzanti? Soprattutto (caso purtroppo non infrequente) se siete una Scuola o altro Ente pubblico, che spende soldi non suoi ma dei contribuenti? Perché non cominciate a chiedere sistematicamente “ma senza Windows, quanto costa?” ogni volta che siete in cerca di un computer? Perché ci sono distributori che ci avevano provato, ma hanno smesso per mancanza di richieste. Ah, e già che ci siamo: perché le associazioni dei consumatori non intervengono seriamente, sostenendo ufficialmente la petizione per liberare i PC o in altre maniere?