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Mannaggia i cookie, e chi ci fa le leggi
(questa è la versione permanente, che rimarrà come memoria storica, dello striscione laterale che fino a nuovo “ordine” dovranno sorbirsi tutti i visitatori di questo sito)

(nota aggiunta il 5 giugno 2018: oggi questo sito non gira più su Wordpress, la policy su kookie, privacy e compagnia bella ora è questa)
La nuova norma sui cookie (“cookie law”) dice che devo informarvi in dettaglio su quanti e quali cookie vengono usati in o tramite questo sito per scoprire chi siete, che fate, cosa vi piace eccetera. Discorso in principio giustissimo,
Scuola, Open Data, Privacy e spam, quanta confusione
Scuola in Chiaro è una iniziativa del Ministero dell’Istruzione (MIUR) per pubblicare online dati delle singole istituzioni scolastiche, al fine di facilitare a studenti e famiglie la scelta della scuola. Prima ancora che partisse io criticai il fatto che SEMBRAVA non essere aperta a sufficienza, ma quasi subito il MIUR disse ufficialmente che quei dati sarebbero stati Open Data, che in tutto il mondo significa precisamente “dati riutilizzabili da chiunque, per qualsiasi scopo” (per saperne di più, leggete qui).
Quando i presidi si sceglieranno i docenti. Su Facebook
In questi giorni si parla moltissimo del nuovo DDL sulla scuola. Fra le critiche, particolarmente forti sono quelle sulla “vera rivoluzione nel ruolo del dirigente scolastico “ che (mio collage di citazioni a caso da Internet):
Se non sei il cliente sei il prodotto? Mica vero...
La frase “se non sei il cliente sei il prodotto” è uno slogan usatissimo per ricordare agli allegri internauti i fatti della vita:
Quella bomba a tempo delle scuole e di Facebook
Consideriamo questi due casi:
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un insegnante documenta una qualche attività svolta in classe pubblicando foto e dettagli vari non solo sul blog della scuola, ma anche su Facebook. Tanto, “cosa cambia tra un blog visibile a tutta Internet e una pagina di Fb con pochi iscritti?"
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(molto peggio del primo) un insegnante che crea un gruppo Facebook chiuso e segreto, appositamente per la didattica, cioè per condividere materiali, assegnare compiti, per ricordare consegne e scadenze, rispiegare argomenti su richiesta, nel gruppo stesso o anche con messaggi privato o chat
Perché i metadati sono importanti
I metadati sono “dati a proposito di altri dati”. Per esempio, luogo, ora, durata e destinatario di una conversazione al cellulare o su Facebook sono i metadati di quella conversazione, ben distinti dal suo contenuto più o meno compromettente. Dedico a tutti quelli che se ne fregano se i loro metadati, e null’altro, vanno a porci e cani “tanto mica è un’intercettazione, che problema sarà mai” questa mia versione di