DOBBIAMO dire che serve, il voto elettronico?
Su Tech Economy è apparso qualche giorno fa un bell’articolo sul voto elettronico, o a distanza… che però mi ha lasciato un po' confuso. Quel pezzo mi piace perché, pur dicendo che:
L’introduzione delle tecnologie nei processi di voto può apportare significativi vantaggi, che includono ottimizzazione dei costi, accuratezza e velocità delle operazioni di scrutinio… eccetera.
in realtà poi spiega bene i tanti motivi per cui il voto elettronico è talmente complicato, e da' così poco (vedi sotto) che nella vita reale è meglio metterci una croce sopra, se posso permettermi la battuta. Soprattutto, mi piace che, a differenza di quasi tutti gli altri articoli sullo stesso tema che conosco, quel pezzo citi il problema maggiore di qualsiasi forma di voto a distanza, quello che io due anni fa chiamavo “Votare da casa? Casa di CHI?". Cioè il fatto che:
il processo elettorale si svolge in un luogo non presidiato
e quindi scrive quasi esplicitamente che votare a distanza, via Internet o no ha senso solo per le votazioni che, su larga scala, _non contano abbastanza _da essere attaccate.
Però non capisco proprio come, dopo aver descritto tanto bene le controindicazioni, quell’articolo possa ancora concludere che:
i sistemi di voto elettronico possono offrire significative opportunità per migliorare l’efficienza e la qualità dei processi elettorali.
A meno che non quel pezzo non sia il preludio a un secondo, che spiegherà in dettaglio, con numeri ed esempi concreti:
- come si possano realmente superare, a costi realmente molto più bassi di quelli delle votazioni attuali (perché altrimenti non ha davvero senso pensare al voto elettronico) tutti i problemi descritti in quel pezzo, ma anche in quelli che ho già scritto sullo stesso tema;
- perché, invece, non dovremmo cercare quasi gli stessi vantaggi, ma con moltissimi costi e rischi in meno, digitalizzando nel modo più semplice tutto e solo quello che avvieneDOPO il conteggio manuale dei voti
- (soprattutto) che bisogno reale hanno, degli adulti, di sapere il risultato due minuti, o anche due ore, dopo la chiusura dei seggi.
Accuratezza e lotta ai brogli, almeno, sono motivi concreti e importanti per cui valutarlo, almeno, il voto elettronico. Ma “sapere subito i risultati” non si può proprio sentire come giustificazione, è imbarazzante. COSA vi cambia se lo sapete due giorni dopo, con certezza ma senza tutte le controindicazioni del voto elettronico? Quando chiudono le urne giocate a briscola, a calcetto, al limite scommettete sui risultati se proprio avete bisogno di un trip. Ma per favore smettiamola di dire che il voto elettronico serve perchè “si deve sapere subito come è andata”.
L’unica “ragione” ancora più imbarazzante di quella è la storia che il voto elettronico, o addirittura online, serve per invogliare più gente a votare. Un maggiorenne che, su questioni di interesse nazionale, davvero si degna di votare solo se può farlo senza alzare il sedere dal divano, o solo davanti a un facsimile di slot machine più carino di un pezzo di carta… è uno che ha bisogno di terapia, o di educazione civica come si deve, non certo del voto elettronico.
Fonte immagini: collage da risultati Google di “e-voting stupid”
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