Finire in tribunale per aver usato Arduino o stampante 3D?
No, non sto parlando di farsi una pistola con la stampante 3D, o copie illegali di prodotti firmati o brevettati. Nel progetto DiDIY ci interessano anche i problemi più a basso livello che probabilmente quasi nessuno ha già affrontato, dal punto di vista legale.
Non parliamo di proteggere invenzioni o marchi registrati, ma di casi come:
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Tizio (che magari è cinese, brasiliano, insomma non soggetto a leggi europee) progetta una sedia da zero, e ne mette l’intero progetto online, con licenza aperta cosù chiunque può legalmente riutilizzarlo, anche per scopi commerciali
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In Italia** Caio**, per avere più posti tavola nel suo ristorante (cioè per guadagnare di più, non per il piacere di rifarsi il salotto) ordina a Sempronio cinquanta sedie fatte proprio secondo quel progetto…
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…che Sempronio fabbrica, ovviamente a pagamento, nel suo Fablab. Con procedure e controlli qualità sicuramente ben diversi da quelli di, per dire, Ikea, niente affatto certificabili e verificabili con gli stessi sistemi. E con macchinari (stampante 3D, tagliatrici laser, frese a controllo numerico, quel che volete) che ovviamente si è costruito da solo, sempre su progetti aperti, scaricati da Internet. E con procedure e controlli
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Tu vai in quel ristorante, ti siedi su una di quelle sedie, lei si sfascia, procurandoti contusioni o peggio, e tu denunci Caio per danni
La domanda è: legalmente e dal punto di vista ASSICURATIVO cosa cambia, in tutti i casi come questo, rispetto ai due casi tradizionali finora più frequenti, riassumibili con:
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**(A) **Caio usa nel suo ristorante solo arredi e altro equipaggiamento prodotti da aziende certificate ISO9000 o simili
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**(B) **Caio fa costruire le sedie a un falegname che è e può ufficialmente dichiararsi pienamente responsabile della loro qualità, perché il progetto lo ha fatto lui
Se invece la sedia ha quell’origine:
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Tu cliente chi puoi o devi denunciare? Solo Caio, o Tizio, o Sempronio? O quale combinazione dei tre?
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Se riconosciuto colpevole, Caio avrà una pena diversa da quella che avrebbe avuto se la sedia fosse stata industriale? Diversa come? Maggiore, minore…
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Caio potrà poi rivalersi su Tizio o Sempronio? In base a quali leggi?
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Idem come sopra dal punto di vista assicurativo: Caio può comunque assicurarsi contro gli infortuni _dei suoi clienti _se usa arredamento “non a norma”? Quali sono i regolamenti in materia?
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**Con gli infortuni ai dipendenti, come la mettiamo? **Cioè, che succede se a farsi male non è un cliente sedutosi sulla sedia “scaricata da Internet”, ma un garzone di cucina di Caio, che ci ha rimesso un dito con una “affettatrice Open Source”, progettata e fabbricata nello stesso modo?
Riassumendo: leggi e regolamenti attuali in Italia già coprono completamente queste e simili conseguenze dell’artigianato digitale, in cui nessun singolo ha responsabilità e controllo completi della fabbricazione dei prodotti? Oppure c’è un vuoto legislativo? E negli altri paesi UE?
(un equivalente inglese di questa richiesta si trova sul blog del progetto DiDIY)
Fonte dell’immagine: _ Wikimedia Commons_