C'è la digitalizzazione, e ci sono le Poste Italiane
La digitalizzazione dei servizi pubblici consiste nell’usare informatica e Internet per migliorarne la qualità, ridurne i costi e in generale far campare meglio i cittadini, senza fargli perdere tempo. Ora, la digitalizzazione puoi farla come si deve, cioè
mettendo tutti in grado di fare più cose possibile direttamente via Internet, dovunque si trovino. Oppure…
Digitalizzazione, stile Poste Italiane
Oppure puoi dire ai tuoi clienti:
- super stipendi dei dirigenti, controlli farlocchi, “investimenti” ancora più discutibili e sprechi assortiti di Poste Italiane rimarranno così per chissà quanto tempo ancora…
- ma tranquillo! Per non farti pensare a tutto questo, ti lascio navigare “gratis” su Internet mentre sei costretto a sprecare tempo in fila allo sportello, per fare cose che avresti potuto e dovuto fare via Internet, a casa o in ufficio.
Purtroppo, come vedete dall’illustrazione, questo non è uno scherzo. Questo, anche se è peggio del “semaforo postale”, è un servizio reale e già attivo in più di 300 uffici postali su tutto il territorio nazionale. “Gratis” fra virgolette, ovviamente. I soldi per connettività, manutenzione eccetera verranno dalle tariffe di Poste Italiane o da pubblicità nella connessione, non credo dalla Fata Turchina.
Ovviamente, se tante cose non si possono fare online la colpa non è solo di Poste Italiane, anzi. Pure la RAI, per esempio, mica scherza quanto a digitalizzazione finta. Ma più che “un altro modo per essere vicini”, Poste WiFI sembra un modo per non far pensare a che razza di carrozzone continuiamo a pagare tutti.
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I am Marco Fioretti, tech writer and aspiring polymath doing human-digital research and popularization.
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