Dove sta scritto che le scuole DEVONO farsi i libri da sole?

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 Negli ultimi giorni una interessante discussione su Facebook sulla proposta del Governo di far produrre testi scolastici agli stessi insegnanti ha prodotto parecchie domande importanti ma anche, a mio modesto parere, una discreta confusione.

Galatea Vaglio ha già riformattato parecchie di quelle domande qui. Da parte mia, vorrei contribuire a stimolare la discussione prima con qualche commento da avvocato del diavolo alle stesse domande che trovate in quell’altro post, poi ponendo quella che mi preme di più.

Si dice che adottando testi digitali le famiglie dovrebbero pagare ai figli anche tablet ed ereader e che il libro digitale non costa meno di quello cartaceo. Quindi, tendenzialmente, la cosa costerebbe di più, non di meno. Inoltre, rimane da provare che didatticamente i testi digitali funzionino meglio.

Parliamo prima solo del costo. Se i libri digitali costano quanto quelli digitali, questo dipende da tanti fattori, alcuni validi per qualunque libro, dalla vergogna dell’IVA al 23 per cento sugli ebook a cartelli di fatto fra editori, alcuni specifici della scuola, tipo i docenti che costrino le famiglie a comprare l’edizione nuova anzichè quella precedente che di diverso ha lo 0.0001%… Se la nuova proposta del Governo susciterà finalmente abbastanza scalpore da risolvere questi problemi generali, anche parzialmente, tanto meglio.

Quanto al costo di tablet ed e-reader, forse sarebbe inavvertibile o quasi:

  • riducendo anche solo in parte i vari pizzi appena descritti sui testi veri e propri

  • vietando testi digitali che funzionano solo su UNA marca e modello di ereader

  • tenendo presente che, per vari motivi, almeno nel breve termine saranno effettivamente usabili solo versioni epub o PDF di testi cartacei tradizionali

Considerando che queste tre cose insieme permetterebbero di consultare i testi anche su smartphone propri (in classe), PC anche obsoleti a casa o e-reader entry level da poche decine di Euro, ed eviterebbero l’acquisto di zaini ultrarobusti… forse non sarebbero così tante le famiglie che alla fine spenderebbero più di prima.

Rimane da provare che didatticamente i testi digitali funzionino meglio. Concordo in pieno, pur con l’impressione che non ci sia una risposta unica a quella domanda semplicemente perché, a parità di testi, la cosa dipende moltissimo da SE e COME li usa ogni singolo insegnante. Però, sempre da avvocato del diavolo e nel breve termine, oggi…

In circostanze del genere, se una proposta fa risparmiare anche solo qualche Euro e tutto sommato non peggiora granchè quanto si sta già facendo, forse vale la pena di provarci seriamente, senza sbandierarla come LA soluzione definitiva. Soprattutto considerando la domanda successiva.

Dove sta scritto?

Negli ultimi giorni ho visto parecchie persone elaborare all’infinito, con grande indignazione se non proprio sacro furore, questo discorso (sintesi mia):

Primo, levatevi dalla testa che basti essere un docente per essere qualificato ed essere capace di scrivere un libro di testo DI QUALITA'. Quella è una cosa complicata, tanto è vero che persino nelle case editrici è un lavoro di gruppo. Secondo, se io docente scrivo un libro originale, mettendoci centinaia di ore, se anche il ministero me lo approva e lo distribuisce a tutte le altre scuole, quanto e come vengo retribuito? Oppure pensano che io lo faccia gratis et amore Dei?

Questa è la mia risposta:

secondo me vi state facendo tutti (o quasi) del male a sproposito e soprattutto… se parlate così anche fuori aumentate solo la confusione. Ma di brutto. State tutti (o quasi) confondendo, e in alcuni casi non si capisce come ci siete arrivati, il “si può” con il “si deve”.

Per dire, dove sta scritto che “SI DEVE” smettere di usare testi strutturati prodotti da/tramite editori tradizionali? Dove sta scritto che OGNI singolo docente DOVRA' lavorare-più-di-prima-ma-gratis per produrre testi o altro materiale didattico?

Sul serio: DOVE sta scritto?

Oltre a questo (ma la domanda fondamentale è quella qui sopra, sul serio, queste sono cose secondarie):

Se OGGI (=diciamo questo e i prossimi 2/3 anni scolastici) passare ai PDF dell’esistente non peggiorerebbe così tanto la qualità della didattica, vedi sopra, che ci sarebbe di male?

Se la legittimazione dei testi autoprodotti fornisse a docenti e famiglie uno strumento per contrastare lo schifo delle nuove edizioni che di diverso hanno SOLO la copertina, o quello dei testi con gli esercizi integrati da fare NEL testo stesso, anzichè sul quaderno o in una dispensa separata, SOLO per costringere tutti a ricomprare il testo nuovo ogni anno, che ci sarebbe di male?

Se chi SCEGLIE LIBERAMENTE (vedi sopra) di autoprodursi i testi venisse finalmente obbligato a mostrarli/metterli a disposizione anzichè fare la setta segreta alla Book in Progress, che ci sarebbe di male? Come minimo, sarebbe un controllo qualità de-facto di quanto tantissimi docenti fanno già nell’ombra, ovvero: anche se nessun altro collega ne riusasse il lavoro chissenefrega.

Riassumendo: primo, DOVE sta scritto che, ecc. Secondo, non posso certo escludere che le dispense digitali autoprodotte saranno fuffa nel 95% dei casi (ma sono convinto che avremo tante belle sorprese), ma se anche servissero SOLO a dare una bella scossa al sistema attuale (tutto: da come lavorano gli editori a come i docenti producono, scelgono, usano i testi), costringendolo finalmente a riformarsi.. avanti tutta.

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