Empoli, non chiudere a chiavetta i tuoi tesori
Domani sera il sindaco Barnini riceverà una simbolica chiave digitale della città chiave della città, cioè una copia, su chiavetta USB con rivestimento e contenitore di lusso, di una “visita virtuale” di Empoli prodotta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Questa di Empoli è solo l’ultima di una Collana di Visite Virtuali prodotte dalla fondazione, che che è possibile richiedere gratuitamente.
La descrizione della Fondazione di quest’ultimo tour multimediale (due schermate abbondanti), un po' fa sorridere, ma da anche lo spunto per un paio di domande che forse il sindaco potrebbe fare quando riceverà la chiavetta.
Dico “fa sorridere” perché la descrizione sembra chiedere un’ammirazione che sarebbepiù comprensibile per l’invenzione di fusione fredda, antigravità e gelato che non si squaglia tutti insieme. Mentre da video e immagini allegati è chiaro che stiamo parlando di un programma software per navigare con vari effetti “speciali” varie cartelle di video, testi e fotografie. Per carità, per fare una cosa del genere bene servono comunque equipaggiamento e competenze professionali, e tanto di cappello a chi li ha e sa sfruttarli. Ma è comunque tecnologia per quanto sofisticata, già diffusa e “ordinaria”, mica Star Trek.
Francamente, più del poter ingrandire le immagini con un clic, colpisce di più il bisogno di dire che le fotografie scattate per l’occasione sono “naturalmente coperte da diritti d’autore”. Ma veniamo alle domande che suggerisco al sindaco. Considerando che il suo programma include, fra le altre cose, (grassetto mio):
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- Opendata perché vuol dire anche “mettere in rete dati e informazioni sui servizi, far nascere nuove app per agevolare proposte dal basso… per incrementare l’efficienza e l’efficacia delle risorse.
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- Firmare la “Carta Spreco Zero” e in generale gestire adeguatamente e minimizzare i rifiuti anche tramite “realtà associative da sostenere come… il Golem” (NdR: cioè di uno dei pionieri italiani del trashware, il “salvataggio” con Software Libero dei computer troppo vecchi per le versioni correnti di Windows)
visto che quella visita virtuale pare comunque comunque disponibile gratis, ma con tutti i diritti riservati e tecnologia QuickTime VR che non è proprio il massimo dell’interoperabilità hardware e software (soprattutto quello Libero, vedi sopra), e che il loro scopo è anche “far pensare alle grandi potenzialità turistiche di Empoli”, forse si potrebbe chiedere alla Fondazione:
- se ne farà anche una versione immediatamente compatibile con Linux, il sistema operativo usato anche dal Golem per fornire computer a chi non vuole buttarli prima del tempo, o non ha i mezzi per comprarsene uno nuovo
- se la visita virtuale sarà effettuabile anche da Internet, ovviamente utilizzando qualsiasi browser e sistema operativo, vedi sopra. Perché muovere solo CD (cioè, prima o poi, altri rifiuti da smaltire) quando basterebbe “muovere” solo i bit che contengono? Fra l’altro, su Internet quelle immagini attirerebbero molti più turisti no? Soprattutto se Open Data, cioè riutilizzabili anche “dal basso” per promuovere la città, in qualunque lingua
- se è interessata lavorare con il Comune di Empoli e gli altri in cui opera, per aggiungere quelle immagini e altre del patrimonio culturale locale, come Open Data appunto, a Wiki Loves Monuments Italia, anzichè “liberarle” solo dentro la gabbia costituita da “copyright pieno + CD o chiavetta + Quicktime
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