I metadati sono “dati a proposito di altri dati”. Per esempio, luogo, ora, durata e destinatario di una conversazione al cellulare o su Facebook sono i metadati di quella conversazione, ben distinti dal suo contenuto più o meno compromettente. Dedico a tutti quelli che se ne fregano se i loro metadati, e null’altro, vanno a porci e cani “tanto mica è un’intercettazione, che problema sarà mai” questa mia versione di

questa immagine, proiettata a un recente congresso sulla privacy, che riassume questa pagina della Electronic Frontier Foundation:

Perché i metadati sono importanti

• Sanno che hai chiamato una linea erotica alle due e mezza di notte e ci hai parlato per 18 minuti. Ma tanto non hanno idea di cosa vi siete detti
• Sanno che hai chiamato la linea antisuicidi da un viadotto sull’autostrada. Ma l’argomento della chiamata non lo sanno mica
• Sanno che hai chiamato un laboratorio che fa test HIV, poi un medico e poi un’assicurazione sanitaria, nel giro di un’ora. Ma non immagineranno mai di che avete parlato

Pensate al valore potenziale di tutti questi “metadati irrilevanti” per quelli a cui chiedete il mutuo, l’assicurazione sanitaria o la pensione integrativa. Se non avete idea di qual è quel valore, lo trovate qui. O pensate al valore degli stessi metadati per i computer che decidono quali spot e offerte speciali (non) farvi vedere, in qualsiasi pagina Web a partire da Facebook. A voi o a tanti ragazzini ancor meno preparati a reggere gli effetti a lungo termine di questa analisi continua.

Altro esempio visto su Internet, aggiunto qui il 19/2/2016:

Uomo politico: cari cittadini, se operatori telefonici e forze dell’ordine registrano SOLO i metadati (cioè numeri e durata di ogni telefonata, NON le conversazioni) non c’è nessun attacco alla privacy, state tranquilli!

Giornalista: Caro Senatore, un mio contatto in Polizia mi dice che lei ieri sera ha chiamato, nell’ordine: sua moglie, un’agenzia di escort e un motel. Ma stia tranquillo, nessuno ha registrato niente quindi la sua privacy è al sicuro.

Poi, per carità, fate quel che vi pare dei vostri metadati, ma non dite più che “i metadati non sono importanti”.