A ODDIT14 non mancavo solo io

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ODDIT14 è l’edizione italiana dell’Open Data Day, che ha avuto luogo sabato scorso (se non sapete cosa sono gli Open Data, potete farvene un’idea da questi articoli). Per vari motivi, nulla di grave, negli ultimi giorni non ho potuto muovermi da casa. Quindi ho seguito l’evento tutto il giorno, meglio che potevo, ma solo via Twitter. Con questa premessa, cioè con la piena consapevolezza che probabilmente mi sono perso parecchie cose, da quello che ho visto ho l’impressione che ci fossero diversi assenti molto più importanti di me. Per esempio:

Numero 1: l’idea generale che il concetto stesso di Open Data va ridefinito, o come minimo esteso. Questa è un’epoca di privatizzazione di servizi essenziali. A strillare che devono essere Open i dati pubblici “cioè quelli delle PA” rischiamo di concludere sempre meno, anzi di farci fregare. Devono diventare Open i dati non sensibili di pubblico interesse, che non sono certo solo quelli prodotti nelle PA (vedi i trasporti gestiti da privati). Ne parlavo anni fa qui.

Numero 2: il Movimento Cinque Stelle che streaming di qua, streaming di là ma oltre usare poco e male Internet in generale, continua a ignorare questa buona pratica internazionale degli Open Data. A proposito: domani saranno cinque mesi esatti che attendo risposta da M5S Milano.

Numero 3: i Comuni Virtuosi. In teoria, se Open Data è un’idea così virtuosa loro dovrebbero farli da un pezzo, senza bisogno di dirglielo, no? Invece io sto aspettando da due anni e mezzo una qualsiasi loro reazione ufficiale a questa mia risposta, o comunque un qualche segno che sappiano di che si parla. Che significa? Che a loro manca qualcosa o che tutto sommato Open Data… non serve in certe circostanze? Possibilità intrigante, da studiare meglio.

Numero 4: Difesa del suolo, o meglio gli attivisti della medesima. ODDIT14 è avvenuto poche settimane dopo la frana sulla ferrovia in Liguria e altre alluvioni sparse in mezza Italia, però, tanto per fare un esempio, “Salviamo il Paesaggio” mi pare ne sapesse quanto due anni fa.

Numero 5: Ordini professionali. Architetti, Avvocati, Ingegneri… C’erano? Quanto ne sanno (e ne fanno) di Open Data? Forse ne hanno paura?

Numero 6: Matteo Renzi e i neoministri. Per carità, sappiamo tutti che solo lo scambio di campanella si è portato via la maggior parte della loro giornata, ma un qualche segno di sapere che sabato era anche ODDIT14 lo hanno dato?

Numero 7: Conflitti d’interesse. Conflitti, al plurale. Sappiamo che ce ne sono tantissimi a tutti i livelli dell’amministrazione e fuori. Quanti Open Data abbiamo o chiediamo per individuarli facendo meno fatica possibile?

Numero 8: la scuola. Scusate se insisto e mi ripeto, ma: dove sono gli Open Data nella scuola? Soprattutto adesso che c’è l'occasione di TalentItaly? A ODDIT14 si è parlato molto (giustamente!) di A Scuola con OpenCoesione, che è un gran bel progetto ma anche una cosa diversa da quel che ho proposto io. Davvero non c’era altro sul tema a ODDIT14?

Se qualcuno di questi “assenti” non era affatto assente, o se ho dimenticato qualcuno, fatemi sapere nei commenti, grazie.

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