Jovanotti "pirata di sè stesso"? Aspettate un attimo...

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Lorenzo Jovanotti ha messo online “aggratise”, come diciamo a Roma, alcune registrazioni di suoi concerti negli USA. Bello, sia per la cosa in sè, sia per quello che mostra e le domande che ti fa nascere. Quello che la mossa di Jovanotti ha mostrato è quanto la stampa tradizionale ignora, o finge di ignorare, su copyright, pirateria e simili, per esempio:

La pirateria musicale, ammettendo che il termine sia corretto, è tutt’altra cosa. È condivisione, ripubblicazione e simili senza l’autorizzazione del titolare del copyright. Certi titoli ripetono il messaggio che se una cosa è gratis online c’è qualcosa di loffio sotto. Inoltre, quelle registrazioni non sono affatto senza copyright. Lo sarebbero se Jovanotti e/o la sua casa discografica le avessero esplicitamente poste nel pubblico dominio, cosa che non risulta da nessuna parte.

A parte questo, sul primo dei 4 link che Jovanotti ha postato su Facebook c’è scritto esplicitamente “licenza creative commons”. Male, nel senso che non specifica quale di quelle licenze, bene perché è così che si fa quando vuoi condividere qualcosa. In ogni caso, e qui viene il bello, c’è scritto così solo in quel video. Negli altri tre, messi online (uno prima e due dopo), non c’è scritto niente del genere. Di conseguenza, non essendoci dichiarazioni esplicite che dicano diversamente:

  • tutti e tre quei video che (come il primo!) il copyright ce l’hanno eccome, rimangono proprietà intellettuale esclusiva di Jovanotti o chi per lui, perché così sta scritto nero su bianco nei Termini d’uso di SoundCloud, riassumibili in italiano come “tutto quello che tu metti su SoundCloud è tuo e solo tuo”
  • in virtù di quanto sopra, gli avvocati di Jovanotti mantengono ogni diritto legale, se vi beccano a ridistribuire quel video anche gratis, di chiedere a un giudice di farvi un c..o come un secchio, scusate il tecnicismo
  • e comunque anche per il primo video, non essendo specificato di quale licenza CC si tratta, per stare in regola dovete chiedete comunque il permesso a Jovanotti di ripubblicarlo, modificarlo, rivenderlo eccetera.

Insomma, pirata di sè stesso un piffero. O meglio, non credete che solo perché lui si è “piratato” alla luce del sole possiate legalmente farlo anche voi con quei video. E qui mi parte la domanda: perché solo il secondo di quei 4 video “autopiratati” ha una dichiarazione esplicita di licenza Creative Commons, sia pure incompleta? A guardare la sequenza, un pochino viene la tentazione di chiedersi se non sia andata così:

  • video 1: nessuna licenza = c..o ne so io di licenze, sono musicista mica avvocato
  • video 2: licenza CC = scrivo così perchè un fan m’ha detto che così si fa se sei 2.0
  • video 3 e 4: nessuna licenza = il mio agente s’è inc..ato come un riccio per il video 2 e m’ha detto di non farlo più