Di insegnanti, link e condivisioni

Un giorno qualsiasi, su Facebook, un’insegnante copia integralmente nella sua bacheca una lettera di un collega sullo stato della scuola italiana. Essendo proprio una bella lettera, subito la commentano in molti. Alcuni la copiano e incollano sulla loro bacheca proprio come l’utente originale, cioè male (fra un attimo vi spiego perché).

Io contribuisco scovando il link all’originale (ci ho messo pochi secondi) e passandolo in un altro commento, insieme a questo suggerimento:

scusate ma perché invece di fare esattamente come gli studenti che critichiamo perché copiano e incollano senza mai verificare o citare fonti e si autorinchiudono dentro Facebook, non mettiamo correttamente solo una citazione e link alle fonti quando c’è qualcosa da condividere?

Insieme ai ringraziamenti, arriva l’osservazione che almeno copiando tutto qualcuno la lettera l’ha letta, perché i link non sempre invogliano. Difficile negare che le cose stiano così. Però, se permettete, vorrei spiegare in amicizia perché ho scritto “male” all’inizio.

In generale, copiandolo integralmente su Facebook un testo diventa spesso meno leggibile, perché finisce stretto nella colonnina centrale di Facebook, perdendo la formattazione originale. Più serio è il fatto che, copiando in certi modi, si creano comunque gli altri problemi di cui parlavo tempo fa qui (e prima ancora, ma da un altro punto di vista più ristretto, qui). Nota: i problemi di cui parlo sono indipendenti da eventuali violazioni del diritto d’autore, seguire i link per credere!

Parlandone fra insegnanti, mi permetto di far notare che, se non si comincia a “condividere” fra noi correttamente (ovvero: link alla fonte, più una o due frasi che invoglino a fare UN clic per leggere il resto, cribbio, uno solo), poi diventa un pochino più difficile prendersela se gli studenti non vogliono leggere. O se copiano senza nemmeno guardare da Wikipedia o altrove, magari senza nemmeno togliere banner pubblicitari e commenti. O se credono a qualsiasi cosa vedono passare su Facebook, rifiutandosi al contempo di uscire fuori, nella Internet vera. Tutto qui. Condividiamo sempre solo con link e abstract, perché è più bello: ci vuole pochissimo, la voglia la fa venire lo stesso e aiuta chi clicca di saperne di più.

P.S.: sarà interessante confrontare quanti commenti arriveranno su Facebook all’annuncio che farò lì di questa pagina con quanti ne verranno fatti direttamente qui. Cioè condivisi davvero con tutti gli utenti di Internet, non solo quelli che stanno su Facebook, anche quando Facebook sarà passato di moda o fallito, come è successo a Splinder.