Servono ancora gli uffici di gestione sistemi informatici nelle PA?

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(Un mio libero riassunto, seguito da una mia provocazione, di due commenti di Sonia Montegiove e Nazzareno Prinzivalli a una discussione nel gruppo Facebook di Stati Generali dell’Innovazione legata a questo dossier su divari digitali e PA 2.0)

Sonia Montegiove: Per esperienza ormai decennale nel sistema informativo di una Provincia (come analista-programmatore) posso dire che i problemi principali sono legati spesso a mancata conoscenza degli strumenti informatici da parte dei dirigenti…

Si fa fatica perché spesso manca un’idea complessiva del come informatizzare i processi organizzativi interni e quindi le risorse non vengono impiegate in maniera razionale per raggiungere obiettivi prestabiliti.

Nazzareno Prinzivalli:

Se pensiamo all’alluvione normativa degli ultimi 15 anni in tema di Informatica così come in tema, non direttamente di Informatica, ma di Privacy, Performance, Comunicazione Pubblica, etc..etc… balza agli occhi come ognuno di tali interventi abbia prodotto la necessità di cambiamenti organizzativi e procedurali (quando non procedimentali)…

E se pensiamo che, ormai, ognuno di tali cambiamenti determini una nuova esigenza “funzionale” nel complesso degli applicativi in essere… ci si comincia a rendere conto come i due aspetti, ICT ed Organizzazione, siano definitivamente divenuti le due facce della stessa medaglia.

La mia, seppur limitata, esperienza con diversi tipi di PA mi fa rilevare che gli unici che conoscono le problematiche determinate dal mutevole complesso normativo, sono i dipendenti (e qualche dirigente…) che a vario titolo si occupano di informatica.

Ecco, paradossalmente, proporrei un nuovo obbligo: l’istituzione in ogni PA dell’Ufficio ICT & Organizzazione…

Marco: se le cose stanno così, allora forse:

  • se non un nuovo ufficio, “ICT & Organizzazione” dovrebbe diventare subito almeno un corso serio e obbligatorio per qualsiasi dirigente di qualsiasi PA, per esempio per evitare procedure “cartacee dentro” oppure semplicemente dannose

  • (soprattutto) per entrare nel 21mo secolo gli uffici di Gestione dei Sistemi Informativi nelle Pubbliche Amministrazioni non servono più, almeno nella loro forma attuale, ma sono un ostacolo che va eliminato di corsa

Se ICT è organizzazione, deve proprio averlo un ufficio a parte? L’ICT, dicono, sostituisce carta, faldoni, penne, registri, timbri… Tutta roba che, giustamente, non aveva “gestori separati”. Che io sappia, nemmeno la PA italiana, che di posti di lavoro inutili ne ha sempre creati tanti (inclusi certi ministri), ha mai osato avere veri e propri “Uffici per la Gestione dei Sistemi di Cancelleria”.

Sono anche abbastanza sicuro che, in caso contrario, i dirigenti di tali uffici avrebbero considerato quella loro nomina una mezza vergogna, e che tutti gli altri dirigenti… col cavolo avrebbero mai lasciato decidere a loro le proprie procedure, solo perché realizzate con “sistemi di cancelleria”.

Oggi, invece, l’esistenza stessa degli uffici di Gestione dei Sistemi Informativi è ancora troppo spesso una scusa per tutti gli altri dirigenti: “io non ne so nulla di informatica e finché il tuo ufficio esiste ho un’ottima scusa per non saperlo. E se per fare una cosa servono i computer, o non la facciamo perché non mi compete e quindi non è importante, oppure se ne occupino solo quelli dell’Ufficio Gestione Informatica… anche se non sanno come e perché andrebbe fatta”.

Prima che me lo diciate, so benissimo da solo che computer e software sono mooolto più complessi di qualsiasi articolo di cancelleria, non mettiamoci a discutere di quello. Come dicevo all’inizio, questa è solo una provocazione. Anche se tutto sommato…

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