Se vuoi aiutare la Rete, non citare Wikipedia

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Wikipedia gioca (suo malgrado!) un ruolo importante nell'omogeneizzazione culturale di Internet. Il rischio non è costituito da Wikipedia stessa e non ha nulla a che fare con la qualità o mancanza di qualità dei suoi articoli. Anzi, per quanto riguarda la diversità culturale, Wikipedia ha svolto e svolge un servizio notevolissimo: ha reso facile, gratificante e alla moda pubblicare grandi quantità di contenuti in lingue e dialetti che altrimenti non avrebbero avuto altrettanta visibilità o il livello di supporto tecnico di cui godono su quel sito.

Quello che invece effettivamente rischia di danneggiare capacità di pensiero critico e diversità culturale è l’uso che di Wikipedia fanno moltissimi autori (da blogger a studenti e giornalisti di grido, con tutte le figuracce del caso): e non parliamo affatto di copiare o riassumere testi di Wikipedia.

È prassi comune, anche quando una ricerca su Web produce centinaia di schermate di risultati, non guardare mai oltre le prime una o due. La posizione in cui una pagina Web appare in quella classifica dipende in buona parte non dall’oggettiva rilevanza, qualità e autorevolezza del suo contenuto, ma dal semplice numero di link che puntano ad essa, cioè da quanti utenti indipendenti del Web l’hanno citata nelle loro pagine. Di tanto in tanto, questo fatto viene usato deliberatamente, a scopi propagandistici o di protesta: in questi casi si parla di Google Bombing, e il suo effetto è tutto sommato trascurabile, anche perchè ormai i motori di ricerca riescono spesso a neutralizzarlo.

Con Wikipedia il caso è diverso: riempire le proprie pagine Web di link a Wikipedia per giustificare qualsiasi cosa si scriva o come invito a qualsiasi approfondimento, anche se la stessa Wikipedia lo sconsiglia (1) quando esistono fonti primarie più adatte è una prassi comunissima che spesso avviene per semplice pigrizia. Poichè è continuo, diffusissimo e assolutamente non coordinato, questo “effetto pigrizia” è difficilissimo da filtrare adeguatamente per i motori di ricerca.

La conseguenza è che, oggi, anche chi non usa direttamente ed esclusivamente Wikipedia come fonte d’informazione primaria trova quasi soltanto pagine di Wikipedia nella prima pagina di risultati forniti dai motori di ricerca su molti argomenti. Che è come dire che non trova nient’altro. Il problema è talmente serio e frequente che è stato addirittura creato un plugin del browser Firefox per nascondere automaticamente tutti i link a Wikipedia dalle ricerche effettuate con Google.

Il messaggio indiretto che l’effetto pigrizia produce sul Web, sia nei risultati di ricerca che direttamente, con i link che troviamo dappertutto, è quindi che c’è una fonte di sapere che è “oggettivamente” al di sopra della altre, come autorevolezza e qualità. Anche se è quella stessa fonte (1) a sconsigliare ufficialmente le pratiche esterne che la fanno apparire così superiore.

Da questo punto di vista i blogger occasionali potrebbero avere anche più responsabilità dei “professionisti” dell’informazione, semplicemente perché sono molto più numerosi e quindi, complessivamente, creano molti più link. Il pericolo di questo atteggiamento mentale per la diversità culturale dovrebbe essere evidente, soprattutto se consideriamo che Wikipedia è ancora prevalentemente anglofona e che, a parte la lingua, per contribuire attivamente e regolarmente a Wikipedia l’unica condizione oggettivamente indispensabile è avere computer e banda larga, cioè essere un privilegiato come reddito e/o zona di residenza.

(1) vedi il punto 2 di questa guida

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