Parma? Meno webcam e più Open Data, grazie
Ieri il Fatto Quotidiano ha ripreso in maniera assolutamente acritica un comunicato del candidato alle primarie per l’elezione a Sindaco di Parma Simone Rossi, pubblicato su ParmaDaily (che poi era giustamente contento di vedere Parma sulle cronache nazionali per “idee politiche innovative”). Per garantire la massima trasparenza Rossi propone fra l’altro di “mettere delle telecamere fisse attive 24 ore su 24 puntate sulle scrivania del sindaco e di tutti gli assessori (con la possibilità di disattivare l’audio durante specifici colloqui privati nel rispetto della privacy)".
Fare della trasparenza un elemento distintivo di un’amministrazione comunale? Complimenti e incoraggiamenti sinceri a Simone Rossi (o a qualunque altro candidato con le stesse intenzioni!) per l’impegno, però:
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le webcam sulle scrivanie sono una boiata solenne e assolutamente inutile, anche se sicuramente proposta con le migliori buone intenzioni
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l’equivalente serio delle “telecamere puntate sulle scrivanie”, che funziona davvero e molto meglio di qualsiasi webcam, esiste già ma in quel comunicato non ce n’è traccia. Perché?
La rassicurazione che l’audio verrebbe disattivato “nel rispetto della privacy” è incredibile. Ammesso che, sapendo delle webcam, un dipendente andasse alla scrivania del sindaco per segnalargli, poniamo, che uno degli assessori non fa il suo dovere, a che servirebbe togliere l’audio? Anche mostrare la sua semplice presenza alla scrivania del sindaco sarebbe un problema.
Anche ignorando la privacy, per capire che le webcam sulle scrivanie siano non solo assolutamente inutili ma una presa in giro per i cittadini bastano trenta secondi (e in effetti non capisco come il Fatto, che di solito non ne perdona una, non l’abbia scritto subito). Gli unici reati che le webcam impedirebbero di compiere a sindaco e assessori sono, in ordine più o meno crescente di gravità: visitare Facebook o siti per adulti dall’ufficio, fare disegnini e scarabocchi sull’agenda, risistemarsi la camicia nei pantaloni senza andare in bagno e mettersi le dita nel naso.
Infatti, anche ammettendo che un amministratore corrotto fosse così imbecille da fare il corrotto davanti a una webcam di cui è a conoscenza invece di prendersi un innocente caffè fuori dal municipio, c’è un problema ancora più grave, quello vero: anche in quel caso, con la webcam non si scoprirebbe e non ci si capirebbe niente. Anche in teoria, una webcam in faccia all’assessore al bilancio potrebbe evitare frodi al bilancio solo SE quell’assessore recitasse alla webcam l’intero bilancio e SE ci fosse qualcuno che ha il tempo di starlo a sentire e copiarsi tutto sul proprio computer. Con una webcam non si vedrebbe mai nulla di quello che va davvero controllato 24 ore su 24, cioè il contenuto di delibere, budget eccetera.
Insomma, le webcam mettetele pure se volete, ma al massimo serviranno a chi ha un appuntamento in Municipio e vuole essere sicuro di non presentarsi vestito uguale a qualche assessore. Parliamo di trasparenza invece.
Come fare davvero trasparenza amministrativa lo ha ricordato, pochi mesi fa, proprio un ristorante di Parma. Se Simone Rossi (o qualunque altro sindaco, ovviamente) vuole davvero la trasparenza amministrativa, deve impegnarsi formalmente a fare Open Data appena sarà eletto. Cioè impegnarsi a pubblicare online, regolarmente e tempestivamente, tutti i dati e documenti grezzi del Comune di Parma, in formati utilizzabili automaticamente e liberamente per qualsiasi scopo, dall’analisi degli atti all’offerta di servizi.
Capire come e perché fare questo è facile: qui, per esempio, potete trovare spiegazioni su cosa sono gli Open Data e perché sono un’ottima strategia elettorale, su come iniziare a fare Open Data e tanti altri articoli sullo stesso tema, ma di informazioni e risorse ce ne sono tantissime. Basta cercarle e mettere innanzitutto quelle nel proprio programma. Per la cronaca, io sono sicuro che se Simone Rossi non l’ha fatto è solo perché, come tantissimi altri in Italia, ancora non conosce questo strumento, non per mancanza di volontà di proporre una vera trasparenza amministrativa. Comunque, per i cittadini deve essere chiaro che chi propone solo webcam senza Open Data sta offrendo ben poco.
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