Quel che vorrei in tutte le scuole: lo scanner per libri
Oggi è (più o meno) il primo giorno di scuola per molti studenti italiani, quindi il momento adatto per il primo di una serie di brevi articoli su alcune cose che mi piacerebbe vedere in tutte le scuole italiane
Introduzione alla serie
La scuola pubblica italiana è criticata in tanti modi e a tutti i livelli, ma fa ancora tante cose buone. Potrebbe farne ancora di più, sfruttando nel modo giusto le nuove tecnologie, se solo tanti presidi, docenti e studenti di buona volontà sapessero che certe cose esistono e costano molto meno di quanto si potrebbe pensare. Questo e i miei prossimi articoli di questa serie contengono alcune proposte concrete in questo campo, principalmente (ma non solo) per le scuole superiori. Spero che trovino la massima diffusione possibile, magari diventando fonti di crediti formativi, poichè in un modo o nell’altro sono tutte attività utili anche alla società in generale, non solo agli studenti. Oltre a essere interessanti e magari utili, in qualche caso, anche per trovare lavoro. Se volete saperne di più o parlarne e lavorarci insieme, scrivetemi.
Lo scanner fai-da-te per libri: cos’è?
Creare una versione digitale, cioè un file, di un libro cartaceo, non significa solo fotografare o scansionare tutte le sue pagine, almeno quando quel libro è solo o soprattutto testo. Perché il risultato sia facilmente utilizzabile è necessario anche convertire quelle immagini in veri file di testo, con i cosiddetti software OCR (Optical Character Recognition). Solo in quel caso, infatti, è possibile effettuare ricerche automatiche sul testo dei libri, trasformarli nei formati migliori per i lettori di e-book o conservarli in archivi digitali più compatti possibile.
In teoria per trasformare un libro cartaceo in un file di testo bastano, oltre al software, un qualsiasi scanner piatto o macchina fotografica digitale. In pratica, molto spesso non vale la pena di lavorare così, perché:
- la qualità delle immagini è abbastanza scarsa da creare troppi problemi al software che dovrebbe automaticamente riconoscere il testo
- schiacciare i libri per farne scansioni o foto adeguate li danneggia
- si consuma una quantità enorme di tempo
Fortunatamente, esiste una soluzione a tutti questi problemi: gli scanner fai-da-te per libri. Come vedete dalle illustrazioni, si tratta di:
- un leggio a 90 gradi, in cui appoggiare il libro senza rovinarlo.
- un telaio su cui sono montate due macchine fotografiche digitali economiche, che viene appoggiato sul libro per fotografarne velocemente, e sempre nello stesso modo, due pagine alla volta
- (facoltative, ma utilissime) lampadine fisse per un’illuminazione costante e
- software che scarica tutte le fotografie delle varie pagine e automaticamente le mette nell’ordine giusto, ritaglia e converte in testo se necessario
Questi scanner non rovinano i libri, costano (al massimo) poche centinaia di Euro e sono facilissimi da costruire e da usare, come potete vedere in questo video. Soprattutto, però, sono velocissimi, fino a 600 pagine all’ora! Esistono già un sito solo su questo argomento, con relativo manuale scaricabile, ma sono interessanti anche il Book Liberator (vedi illustrazione qui sotto) e gli altri modelli descritti qui e qui.
Chiarito cos’è uno scanner fai-da-te per libri,e perché è il solo modo realistico per digitalizzare parecchi testi, vediamo come e perché vorrei che fosse usato nelle scuole.
Come e perché far usare nelle scuole uno scanner per libri
Oggi si parla tanto (anche male) di e-book, ma troppo spesso lo si fa solo a proposito di libri nuovi. Ma i libri vecchi che già esistono ma rischiano di sparire, perchè sono fuori stampa da decenni e i continui tagli ai fondi pubblici rischiano di obbligare le biblioteche pubbliche a mandarli al macero, sono molti di più! Digitalizzare tutti quei libri prima che vadano persi sarebbe un servizio eccellente alla società. Anche se non fosse possibile pubblicarli tutti online. Purtroppo però, anche quando c’è la volontà mancano i soldi.
Per questo vorrei che tutte le scuole italiane:
- installassero, facendolo costruire ai propri studenti, uno scanner per libri
- glielo facessero usare il più possibile (anche invogliandoli con crediti formativi, perché no?), per salvare:
- tutti quei titoli che rischiano di andare persi
- digitalizzare i loro documenti interni, quando possibile
Si potrebbe anche farne un progetto nazionale, per coordinare il lavoro e controllare/correggere a vicenda i risultati delle scansioni. E chissà? Oltre al loro ovvio valore culturale e storico, iniziative del genere potrebbero anche far tornare la voglia di leggere a qualcuno di quel 20 per cento di adolescenti italiani che ha difficoltà a leggere.
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