Di informatica e innovazione nella Chiesa Cattolica

Durante l’evento online Innovatori Jam 2011, qualcuno ha chiesto “Avete qualche idea in proposito?” Io ho risposto:

l'argomento è vastissimo. Ci sono i giochetti fatti un po' per provare, un po' per star dietro alle mode, tipo Avvenire su iPad. Ma ci sono anche discorsi più corposi. Vedi il [Manifesto del Progetto Eleutheros](http://www.eleutheros.org/it/documents/manifesto), scritto nel 2006 e menzionato pochi giorni fa dall'[Economist](http://www.economist.com/node/21527031), oppure [Cyberteologia](http://cyberteologia.it) di Padre Spadaro (neopromosso direttore di Civiltà Cattolica, quindi un tantino più influente del sottoscritto o del generico chierichetto di campagna).

A chi, nello stesso thread, esprimeva dubbi sulla capacità della Chiesa, organizzazione verticale per eccellenza, di muoversi nel mondo orizzontale dei social network, segnalo che di dialoghi nella Chiesa su “sacerdoti che navigano accanto all’uomo del digitale” ce ne sono da almeno due anni, ma soprattutto lascio rispondere Stefano Epifani, che al Vatican Blog Meeting di maggio 2011 ha avuto “la netta impressione che la Chiesa abbia capito del mondo della Rete molto di più di quanto questo mondo lo abbiano compreso gli stessi blogger che parlano di Chiesa”.