Perché gli agricoltori italiani non imparano dall'Africa?

Italia, 2011: ormai alla disperazione, i produttori di frutta e verdura locali regalano quintali e quintali di pomodori, peperoni, melanzane, pesche e angurie: “meglio regalare che svendere”, perché i costi sono aumentati del 5% a giugno, i prezzi pagati agli agricoltori sono crollati mediamente del 29%, ma quelli al consumo continuano a salire. La colpa è della grande distribuzione e, in alcuni casi, dell’importazione dai paesi tipo Grecia, che stando peggio di noi vendono la loro frutta a prezzi irrisori. Ulteriori dettagli su Produttori di frutta al tracollo, prezzi alle stelle.

Africa, 2011: presentate a una conferenza a Nairobi alcune delle migliori applicazioni per telefonini Android dell’Africa Orientale. Fra queste c’è M-Farm, un programmino che permette agli agricoltori africani di far sapere a tutto il mondo, in tempo reale, cosa vendono, a quali prezzi e dove. Un’altra applicazione presentata alla stessa conferenza consente agli agricoltori di scambiarsi informazioni, sempre in tempo reale, per tenere sotto controllo eventuali malattie delle piante.

L’Italia è uno dei paesi con la più alta concentrazione di cellulari e account Facebook. Che in maggioranza vengono usati per ritrovarsi a fare a cuscinate in piazza, scovare offerte online per roba assolutamente inutile e altre attività urgenti e vitali. Mentre una famiglia su 5 fatica ad arrivare a fine mese, le spese alimentari sono calate del 6 per cento nel 2010 e l’anziana sora Nena de Velletri (come decine di migliaia di altri piccoli agricoltori) ogni mercoledì mattina scende all’alba dai Castelli alla piazza qui vicino perché spera che passeranno abbastanza clienti mattutini da svuotarle il camioncino. Purtroppo tanta gente, invece di andare da lei, va all’ipermercato anche quando i prezzi sono più alti, semplicemente per una questione di orari.

Posso fare qualche domanda, probabilmente cretina ma assolutamente in buona fede?

  • perché gli agricoltori italiani non fanno nulla come M-Farm, non su larga scala almeno?

  • perché la Confagricoltura e/o il Ministero delle Politiche Agricole non dicono chiaramente alla sora Nena e a tutti i suoi colleghi che se annunciassero nello stesso modo una offertona di pesche e cocomeri domani sera in piazza, al prezzo giusto, tornerebbero sicuramente all’orto col camioncino vuoto, ma più velocemente del solito e con più soldi nel portafogli?

  • perché non gli dicono che potrebbero farlo da SOLI, a costo zero o quasi, senza chiedere permessi o aiuto a nessuno e senza intermediari, con la possibile eccezione del nipotino smanettone?

  • perché quando qualcuno suggerisce cose del genere direttamente alla sora Nena o ai suoi colleghi, spesso rischia di ottenere solo uno sguardo ebete o infastidito?

Certo, una delle risposte è che se quelli che oggi riescono a frodare il fisco perchè rimangono costantemente sotto ai radar facessero così… diventerebbero molto più visibili. Ma possibile che sia tutto qui? Cosa manca?