Vendola, Puglia e Software Libero: comunicazione difficile e domande in sospeso
Alla fine del 2010 Nichi Vendola era diventato argomento di discussione nella comunità informatica per aver presentato quasi simultaneamente, e forse non nel modo migliore, una legge regionale sul software libero E un accordo di cooperazione fra Puglia e Microsoft, che il software libero non lo sopporta mica tanto.
L’argomento, pur molto interessante se non in sè per quello che il modo di gestirlo di Vendola segnalava, era poi rapidamente passato nel dimenticatoio, per ovvie ragioni: gli Italiani hanno tantissimi altri problemi ben più urgenti e comprensibili su cui non dormire la notte, e Vendola, presumo, pensa molto più all’Italia del 2013 e oltre che non al software pugliese.
Stamattina però l’argomento è tornato alla ribalta perché Vendola ha annunciato in una conferenza stampa che quella legge pugliese sul Software Libero è stata approvata quasi un mese fa dalla giunta regionale.
È interessante vedere (alle 18:00 dell'11 luglio 2011) come è stata presentata la notizia. Tanto per cominciare, diversi media “ufficiali”, per esempio Il Paese Nuovo e BariLive, hanno copiato e incollato parola per parola, in tutto in parte, il comunicato ufficiale senza dire che è un comunicato stampa e citarne la fonte.
Dal canto suo, il Comunicato ufficiale sul sito di Sistema Puglia parte alla grande, con un attacco che farebbe bestemmiare il padre del Software Libero Richard Stallman: “Usare il computer senza costi per le licenze. Si chiama software libero”. Eppure Stallman era sceso apposta in Puglia a dicembre per fare a Vendola un corso accelerato di alfabetizzazione sul Software Libero, in cui avrà sicuramente spiegato che “libero” è concetto ben diverso da “gratuito”. Altra chicca del comunicato è questo paragrafo, che definire riduttivo è poco:
In pratica la Regione Puglia utilizzerebbe per i propri usi, ad esempio per scrivere e salvare il testo di una delibera, software presi dalla rete. L’utente riuscirebbe comunque a leggerla perché, anche nel caso in cui non avesse il software, comparirebbe il link per scaricarlo gratuitamente.
messa così, qualunque impiegato della Regione Puglia che scrivesse delibere con una copia pirata di Microsoft Office scaricata da Internet e la pubblicasse con link alla stessa copia pirata, starebbe già applicando la nuova legge alla lettera. [![
A parte questo, se quel che interessa è fare in modo che tutti possano solo leggere, con il software che preferiscono, un testo pubblicato su Internet, basta salvarlo con qualsiasi software (anche proprietario) in versioni standard dei formati HTML e/o PDF come già fanno tutti da decenni (anche in Puglia: si è già accorto qualcun altro, vedi figura, che il file PDF di questo comunicato è l’ennesima riscrittura di un file Word nato come Il “Lavoro delle Banche” aggiornato all'11 settembre 2009?).
Sono certo che Vendola e chi ha scritto materialmente il testo della legge sanno benissimo che il Software Libero è molto di più e che le Pubbliche Amministrazioni hanno tanti motivi (doveri) ben più concreti e importanti di quanto risulta da quelle frasette. Ho solo un po' paura che, se il messaggio viene “spiegato” così ben pochi, in Regione e fuori, capiranno cosa devono fare davvero e perché.
Soprattutto se, come leggo su Corriere Comunicazioni Vendola stesso continua a mischiare Software Libero con cose da esso diverse e parzialmente scollegate come la neutralità della Rete. Già due anni fa (vedi “commenti del 2009/05/15” avevo spiegato che parlare di libertà e Rete è parlare di tanti “argomenti diversi, che non sono nemmeno indissolubilmente legati fra loro”, ricavandone solo parecchia perplessità. Oggi ritrovo in Puglia altri politici che mi sembrano voler rifare lo stesso calderone (“Una legge sull’accesso ai saperi deve contenere la neutralità della rete, il free software, la banda larga per tutti, la libertà della rete”) solo per poter dire di aver scritto anche loro l’ennesima “legge più innovativa e all’avanguardia d’Italia”. In Italia di leggi così ne abbiamo già tante, io preferirei vedere più leggi che servono davvero e più applicazione di quelle che già ci sono.
Visto che ci (ri)siamo…
Questo sembra il momento giusto per rimettere sul tavolo qualche domanda che era rimasta appesa nel vuoto quest’inverno, sperando che stavolta trovi risposta senza cambiare discorso con la banda larga:
- Visto che si parla d’informatica, preferibilmente libera, in Puglia, quali sono al momento lo stato e i dettagli operativi del protocollo d’intesa fra Puglia e Microsoft, quello fondato sulla neutralità tecnologica senza però definirla?
- Il comunicato stampa di stamattina dice fra le altre cose che “Il software libero ha un grande potenziale economico. Saranno notevoli infatti le opportunità di business nel campo della formazione e del supporto, ma anche nella personalizzazione dei software e nella creazione di prodotti compatibili." Concordo in pieno, con complimenti a Vendola e alla Regione Puglia. In pratica, che si pensa di fare per concretizzare queste opportunità? Chi si occuperà di questo?
- Lo stesso comunicato spiega che: “la Regione infatti incentiva l’utilizzo del software libero anche a scuola, promuovendo l’inserimento, nei programmi didattici, della formazione all’uso del software libero e della diffusione dei valori etici e culturali ad esso connessi”. Vale quindi la stessa domanda del punto precedente, per quanto riguarda le scuole pugliesi: ottimo, ma in pratica cosa si prevede di fare per fugare i dubbi già espressi su questo specifico punto quasi otto mesi fa?
- Questi “Stati generali del software libero” che a dicembre 2010 Vendola si era impegnato a organizzare in Puglia entro la fine di gennaio 2011 li facciamo? Quando?
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