Video di Microsoft prova che Office è come la cocaina e ha spacciatori nelle scuole
Il 6 ottobre 2010 Microsoft ha pubblicato su YouTube un video intitolato “A Few Perspectives on OpenOffice.org” (qualche punto di vista su OpenOffice.org). Il video contiene “i pensieri di alcuni utenti di OpenOffice.org e i motivi per cui sono tornati a usare Microsoft Office” (OpenOffice.org e il suo cugino LibreOffice sono alternative libere e gratuite a Microsoft Office. Si tratta di programmi che non hanno alcun costo di licenza, completamente compatibili con lo standard mondiale per documenti da ufficio OpenDocument).
Inizialmente avevo completamente ignorato quel video. Dopo aver letto un sacco di critiche su Internet, ma soprattutto i due articoli che spiegano meglio alcune sue debolezze (1), ho ceduto alla curiosità e l’ho guardato. La prima visione ha confermato le critiche fatte in quei due articoli, ma mi ha anche messo a disagio. Sentivo che c’era qualcosa di più serio, ma non riuscivo a definire cosa. Allora l’ho guardato da capo e ho capito.
Quello che ha pubblicato Microsoft non è un video sui programmi per ufficio. Buona parte di quel video non parla d’altro che di dipendenza dalle droghe. Le persone intervistate sembrano dire “noi ormai siamo già caduti nella trappola di questa particolare droga e ci siamo assuefatti, ci stiamo bene e comunque non vediamo alcuna via d’uscita. Quindi dovreste davvero prenderla anche voi”. Questa era la sensazione che provavo. Diverse di quelle dichiarazioni suonano proprio come quelle di gente che ha provato a disintossicarsi dalla cocaina o da qualche altra droga ugualmente distruttiva ma ha fallito, semplicemente perché non si rendeva conto della propria situazione e non gli interessava davvero di riuscire.
L’esempio migliore (ma non l’unico) si trova a due minuti e mezzo dall’inizio:
School CIO: When we returned to Microsoft Office after our experience with OpenOffice you could practically hear a collective sigh of relief across the entire district
(parla il responsabile dei servizi informatici di una scuola) Quando siamo tornati a Microsoft Office dopo l’esperienza con OpenOffice, avreste potuto sentire un sospiro di sollievo generale da un capo all’altro del distretto scolastico
Confrontate tono e messaggio implicito di storie di questa dichiarazione con storie tipo “Whitney Houston è ricaduta nella cocaina” e capirete cosa voglio dire.
Ma dov’è esattamente la droga in tutto questo?
Se si guarda l’intero video con attenzione, si può vedere che in sostanza dice tre cose:
- Ci sono, effettivamente, casi in cui OpenOffice e simili sono, oggi, effettivamente inferiori a Microsoft Office: uno è l’integrazioni con altri programmi software utili soprattutto a grandi organizzazioni
- “Ormai ci appartieni e non ti lasceremo andare. Dovrai continuare a comprare la nostra Office-droga per sempre, **qualunque siano la sua qualità o il suo prezzo futuri. Perché sei stato talmente stupido da salvare tutti i tuoi documenti in formati creati da noi e da noi deliberatamente resi incompatibili con qualsiasi altro programma. Scusateci se ridiamo”
- Spesso sono proprio le scuole a creare questa dipendenza. A 85 secondi dall’inizio viene citato un “educatore” che dice “Ho avuto studenti che hanno consegnato file, creati con OpenOffice.org con problemi di formattazione che… potrebbero compromettere i loro voti” (“I’ve had students who turned in files that they’ve converted from OpenOffice with formatting problems… that affects their grade”)
Negare il punto 1) sarebbe ridicolo, ma consentimi di chiedere: perché una piccola azienda o una famiglia che non avranno mai bisogno di certe funzioni dovrebbero averle, cioè essere costrette a usare (=pagare!) anche loro Microsoft Office, solo perché piace al loro governo o alla scuola dei loro figli?
L'intervista completa col responsabile scolastico di servizi informatici conferma, di fatto, il punto 2): anche se, un giorno, l’interfaccia di OpenOffice dovesse arrivare a piacergli tanto quanto quella di Microsoft Office, quella scuola non potrebbe cambiare a causa di incompatibilità nei formati dei file. Ovviamente non è colpa di Microsoft se esiste il punto 2). La colpa è di tutte quelle Amministrazioni e Scuole Pubbliche e di tutte quelle Associazioni dei Consumatori che in qualsiasi altro caso combatterebbero e combattono vigorosamente la tossicodipendenza e i monopoli. Perché non vedono questo monopolio e questa dipendenza? Qual è il loro piano per il giorno in cui (come ogni altra azienda, prima o poi) Microsoft cesserà di esistere? Soprattutto, perché tutte queste istituzioni contribuiscono attivamente a mantenere in piedi questo monopolio, tollerando che documenti pubblici vengano scambiati o conservati in formati di file segreti?
Il punto 3) è forse quello più deprimente. Quel cosiddetto “Educatore” dice, in pratica: “poichè noi, una Scuola Pubblica, non ci arriviamo proprio a capire cosa sono i formati dei file e quali danni possono creare (2), se vuoi avere buoni voti qui dovrai pagare o installare illegalmente (e non fatemi prediche morali, stiamo parlando di educazione, cribbio!) questo specifico programma, cioè avere un computer abbastanza nuovo e potente (=inutilmente costoso) da farlo girare. Come lo pagheranno i tuoi genitori sono affari loro”. E si tratta di un “educatore” che lavora in un distretto di Scuole Pubbliche americane che ha subito 240 milioni di dollari di tagli nel 2009, in una contea che ha un tasso di disoccupazione fuori controllo… almeno secondo gli standard americani: quasi il 12 per cento ad agosto 2010, cioè superiore solo di poco a quello reale italiano a giugno 2010.
Ricapitolando, i formati di file segreti sono il portatore e la vera causa di tutti i problemi di dipendenza confessati dalle vittime della Office-droga citate in quel video. Sono quei formati che non vanno tollerati, quindi bisogna imporre per legge (2) che solo formati realmente aperti come OpenDocument vengano usati in Scuole e Amministrazioni Pubbliche.
(1) si tratta di Microsoft Gives its Blessing to OpenOffice.org e di Microsoft posts video of customers criticizing OpenOffice
(2) questo è un seminario non tecnico sugli effetti dei formati dei file, questo è un articolo su Formati dei file, alfabeti e soldi pubblici e questo un saggio più lungo, sullo stesso argomento].
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