OLPC in Paraguay educa sia i bambini che i loro fratelli maggiori

Sugar è un ambiente grafico didattico per computer, disponibile in 25 lingue e sviluppato apposta per l’apprendimento collaborativo nella scuola primaria. Sugar è nato nel famoso progetto One Laptop Per Child (OLPC), quello lanciato da Nicholas Negroponte per equipaggiare con speciali computer portatili didattici, chiamati XO, i bambini di tutti i paesi in via di sviluppo (una presentazione dell’interfaccia grafica di Sugar è disponibile qui.

OLPC in Paraguay educa sia i bambini che i loro fratelli maggiori /img/sugar_interface.png

Oggi però Sugar è utilizzabile per studiare su tutte le versioni di Linux, Mac OS e Windows. Qualche mese fa avevamo descritto come viene usato l’XO in alcune scuole del Nepal. Stavolta parliamo con Bernie Innocenti, un programmatore italiano che dopo aver collaborato al progetto OLPC nepalese è passato a svolgere la stessa attività in Paraguay.

Stop:Bernie, a che punto è lo sviluppo di Sugar?

Bernie: Sugar 0.88 contiene parecchie novità, fra cui il supporto per connessioni veloci a Internet con telefoni Gsm e nuove versioni di programmi didattici come Club de Othello e Turtle Art. Entro aprile dovrebbe uscire anche la versione portatile su chiave USB ed è già disponibile come pacchetto binario per Ubuntu Lucid, Fedora 13 e altre versioni di Linux di prossima uscita.

Stop: E come vanno le cose in Paraguay?

Bernie: Anche se in Paraguay l'OLPC ha portato solo 4000 computer, penso che il progetto si stia rivelando un enorme successo. Le novità appena menzionate sono frutto di 3 programmatori locali coi fiocchi che lavorano su Sugar a tempo pieno. Siamo anche stati i primi a provare sul campo la versione 0.84 di Sugar con i modelli attuali di XO e probabilmente gli unici che lo useranno anche sui vecchi modelli ormai abbandonati dal progetto principale.

Stop: Come hanno reagito i bambini e gli insegnanti paraguayani a questo progetto?

Bernie: A molti bambini interessavano soprattutto giochi e video via Internet, quindi ho proposto di usare questi loro interessi per insegnargli a programmare. Quando i laptop si rompono abbiamo anche ottime opportunità per insegnargli a riparare computer. (nota di Stop: anche in Italia c'è almeno una scuola media in cui si insegna agli studenti, con ottimi risultati, come assemblare o riparare un computer da soli).

Stop: L'interfaccia di Sugar è piaciuta?

Bernie: Ai bambini parecchio, ma ci vuole un po' di tempo perché faccia effetto anche sulle generazioni precedenti.

Stop: Vuoi dire gli insegnanti e i loro formatori?

Bernie: Sì. Abbiamo avuto qualche piccola, passeggera difficoltà con i 13 laureati che dovrebbero, dopo un corso di circa 3 settimane, insegnare ai docenti come usare Sugar.

Stop:Ovvero?

Bernie: Alcuni di quei formatori avevano pochissima esperienza informatica prima dell'OLPC. Mentre i bambini ci imploravano di installare il nuovo Sugar sui loro computer, loro hanno protestato parecchio perché era diversa dalla prima che avevano imparato a usare.

Stop: E com'è finita?

Bernie: Dopo 2-3 settimane di lamentele, si sono dimenticati del vecchio Sugar e sono felici al 100%. La versione corrente ormai è diventata quella "giusta" e nessuno vuole più tornare a quella precedente.

Stop: Che programmi avete per il futuro?

Bernie: Lo scopo primario della mia visita in Paraguay era avvicinare i nostri utenti finali agli sviluppatori: senza riscontri veloci dalle trincee il nostro modello di sviluppo non può funzionare. Fortunatamente, ho scovato un bel po' di talento tra i giovani di Caacup e da marzo li incontro settimanalmente per insegnargli a scrivere programmi per Sugar. L'iniziativa si chiama "Caacup hackfest" e sta andando piuttosto bene.

Stop: Come sono organizzati gli incontri?

Bernie: I partecipanti hanno livelli diversi e il metodo di insegnamento molto informale. Oggi ho circa 10 allievi da 12 a 50 anni, di cui solo 2 parlano inglese. Come puoi immaginare abbiamo qualche difficolt di comunicazione, ma l'entusiasmo di tutti controbilancia i limiti del mio spagnolo incerto. I ragazzi più in gamba al momento sono Benedicto, che ha solo 12 anni, e due studenti pi grandi, Kenny Meyer e Gabriel. Kenny conosce già bene Python e Linux e ha anche risolto un baco in uno dei nostri programmi. Gabriel è molto serio e motivato, vuole imparare il più possibile e potrebbe aiutarci a raccogliere sul campo informazioni su qualsiasi problema con il nostro software.

Stop: Insomma l'OLPC in Paraguay non serve solo ai bambini più piccoli. Per i ragazzi più grandi si sta rivelando un'ottima opportunità di sfruttare l'informatica per rendersi utili ad altri ragazzi (a volte succede anche in Italia, come abbiamo visto con JumPC e ITIS Linux): complimenti a Bernie e buon lavoro a lui e a tutti i suoi hacker in erba!