Il governo italiano oscura un suo sito. Ma anche no
Normattiva è un portale che “si basa sull’impiego di innovative tecnologie informatiche per la creazione di un servizio affidabile, gratuito e completo di informazione sulle leggi italiane.” Normattiva è entrato nella sua prima fase a marzo 2010. Io ho letto l’annuncio il 19 marzo. Tre giorni dopo, il 22 marzo alle 10:20 ho letto in un messaggio “Normattiva è on line. Normeinrete è off line (cioè chiuso, spento)" (Grazie a Flavia Marzano per la segnalazione!)
Normeinrete (ma cos’era?) è sparita…
In effetti, andando su www.normeinrete.it alle 10:24 del 22 marzo 2010, ci si trova solo l’avviso del Ministero della Giustizia che “il portale Norme In Rete non è più disponibile”, ma cos’è (o era) Normeinrete? Normeinrete è un sito ufficiale dello Stato Italiano che è stato annunciato nel 1999 e ha fornito per anni servizi online molto simili a quelli che fornirà Normattiva.
La prima reazione allo scoperta che nel 2010 hanno creato (certo non a costo zero) Normattiva quando c’era già da dieci anni Normeinrete è prevedibile, quasi ovvia: “ohibò, ecco un altro caso in cui rifanno da zero qualcosa che già c’era, soltanto per spendere altri soldi pubblici a beneficio di qualche altro carrozzone”. A pensarci meglio si capisce però che non è affatto detto che le cose stiano così.
La storia di Internet è piena di progetti nati in perfetta buona fede ma rivelatisi inefficaci o inutili semplicemente perchè costruiti troppo presto, su ipotesi non corrette o con tecnologie non ancora mature. Quindi di per sè l’esistenza di Normeinrete non è affatto una ragione sufficiente per non sostituirlo con qualcos’altro. In effetti, l’idea di Normattiva è diventare (le maiuscole sono mie):
il nucleo forte attorno al quale - in una logica di crescente coordinamento e convergenza di TUTTE le istituzioni - dovrà costruirsi nei prossimi anni il servizio/portale UNIFICATO dell'informazione legislativa a disposizione dei cittadini... Il punto di arrivo sarà la creazione di una banca dati PIENAMENTE INTEGRATA che offrirà un accesso UNICO e amichevole al complesso di norme (di varia fonte) che disciplinano i differenti ambiti della vita sociale.
Se è così, ben venga l’intenzione di ridurre sprechi e doppioni per offrire servizi davvero necessari al minor costo e con la minor fatica possibile (basta che tutti quei dati siano davvero aperti, naturalmente). Il governo italiano ha già buttato milioni di Euro dei cittadini su portali non proprio utili e benfatti.
…ma anche no!
La cosa un po' buffa è che, sempre alle 10:24 del 22 marzo 2010 [Normeinrete non è realmente chiuso!
È solo la prima pagina che è stata sostituita con quell’avviso. Descrizione del progetto, domande più frequenti e interfaccia di Ricerca avanzata su tutte le normative di Stato e Regioni sono ancora lì. Certo quando ho provato a usare quell’interfaccia ho ottenuto soltanto un “Servizio temporaneamente non disponibile”: se questo fosse dovuto allo spegnimento del software che effettua la ricerca, allora la vera funzione e utilità di Normeinrete sarebbero davvero off line.
Controllerò di nuovo, ma perché lasciare mezzo sito in piedi se hanno spento quel software? Chiudere completamente un sito che gira sui tuoi computer, di cui hai il controllo completo, è facilissimo. Come mai non lo hanno fatto come si deve, se quella era l’intenzione? Non lo so, però un sorriso e un sospiro di sollievo mi scappano, pensando che chi non ha saputo chiudere bene un suo sito è lo stesso governo che vorrebbe chiudere mezza Internet. Se continua così si può stare tranquilli, anche se sono anni che si sentono le stesse proposte di “controllo” di Internet.
Poi ci sarebbe il fatto che, essendo Normeinrete un servizio pubblico, non ti devi permettere di chiuderlo senza spiegare il motivo, soprattutto quando per farlo basta scrivere due righe su Internet e fornire il relativo link dalla home page che hai cancellato. Ma di quello parliamo un’altra volta…
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