Computer a scuola: JumPC aiuta insegnanti e alunni senza stravolgere la didattica
Lo scorso anno ogni alunno della classe quinta A della scuola Don Milani di Rivoli ha ricevuto un computer personale, equipaggiato con software adatto alla scuola primaria. I computer, chiamati JumPC, sono stati assegnati per svolgere per tutto l’anno le normali attività didattiche in aula e a casa. L’esperimento è stato effettuato anche nelle classi 3a e 3a B di Borgofranco di Ivrea nel primo quadrimestre e, a partire dal secondo quadrimestre, dalla 4a C del primo Circolo di Novi Ligure. Secondo uno dei responsabili, Paola Limone: “lo stesso ministro dell’Innovazione… ha apprezzato molto l’idea ed ha promesso di estendere a molte scuole l’utilizzo dei computer per ogni studente."
Ho chiesto a Paola qual è il vero motivo per usare JumPc e simili nella scuola primaria? Cosa ci si può fare che sia effettivamente utile e non fattibile senza computer?
Paola: Si fa scuola, come sempre, ma in modo più interessante e divertente. La flessibilità offerta dal computer permette di lavorare, elaborare, ricostruire, correggere testi anche a distanza di tempo, in modo collaborativo. I nostri alunni imparano comunque a fare ricerca utilizzando tutti gli strumenti a disposizione: libri, programmi televisivi, racconti orali, esperienze sul campo, web. I computer non vengono usati in modo continuativo per più di un’ora, e per non più di due ore nell’arco della giornata scolastica. Ma Internet in classe è una risorsa infinita.
Stop: Però molti genitori e insegnanti italiani sono ancora fermi all’equazione “Internet=pornografia e maniaci”.
Paola: Ci sono sempre più iniziative per rendere consapevoli famiglie e insegnanti dei pericoli della rete. Troppo spesso purtroppo i toni sono allarmistici e non tengono in dovuto conto soluzioni semplici già esistenti, quali l’affiancamento dei minori e l’uso di filtri di sicurezza. Questi ultimi sono importanti, ma più importante è accompagnare bambini e ragazzini, per aiutarli a diventare navigatori ed utenti rispettosi e consapevoli. Questa soluzione, da noi adottata, permette una navigazione protetta ma efficace.
Stop: Cosa pensano di JumPC i bambini?
Sono contenti di aver imparato a scrivere velocemente, fare fotografie digitali, giochi di logica e ricerche su Internet, magari in Inglese. A fine anno hanno anche pubblicato, senza aiuto da parte degli insegnanti,dei diari multimediali.
Stop: I genitori sono stati coinvolti?
Paola: Certo, e con un ruolo molto importante: seguire i figli nello svolgimento dei compiti a casa, fossero essi assegnati su quaderni, libri o computer.
Stop: E cosa dicono?
I loro giudizi sono in generale positivi. Alcuni approvano l’equilibrio fra JumPC e gli strumenti tradizionali, altri segnalano figli più precisi e attenti.
Stop: Di progetti per regalare computer a ogni studente, oppure qualche sconto per comprarne uno ce ne sono parecchi. Quali sono quelli da evitare?
Paola: Quelli che danno i computer alle famiglie come semplici elettrodomestici, cioè senza programmi e protezioni per la navigazione. Solo con un serio lavoro di programmazione l’utilizzo dei computer nella didattica ha un valore aggiunto.
Stop: Quali consigli avete per chi volesse fare la stessa cosa partendo oggi?
Paola: Trovare uno sponsor, copiare il nostro modello, organizzare una rete di scuole.
Stop: Voi per esempio vi siete fatti aiutare da una scuola superiore, vero?
Paola: Esatto, e con ottimi risultati. Sono stati gli studenti del professor Dario Zucchini, dell'ITIS Majorana di Grugliasco, che hanno preparato e collaudato i JumPC attrezzandoli con una ricca gamma di software. Il loro aiuto è stato fondamentale, sollevando noi insegnanti da tutti i problemi legati all’installazione.
Stop: Dunque JumPc ha avuto anche un ottimo effetto collaterale: collaborazioni come queste, oltre a ridurre i costi, sono un’ottima esperienza di servizio civico per i ragazzi più grandi, che spero troverà parecchi imitatori. Ma cosa succederà quest’anno?
Paola: I computer ricevuti in comodato d’uso nel 2008 verranno ancora utilizzati quest’anno. Dopo, a meno di novità, la nostra esperienza si sarà esaurita. Si sta lavorando per estenderla sul territorio piemontese, ma a tutt’oggi (ottobre 2009, ndr) il gruppo non ha avuto offerte di sostegno economico.
Per saperne di più su JumPC potete leggere la relazione completa oppure la Rassegna Stampa
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