L'errore comune di Michela Murgia e Matteo Salvini
Michela Murgia ha appena dato una “lezione di realtà” a Matteo Salvini. Ma lo ha fatto nel posto sbagliato.
Il 17 aprile 2019 la scrittrice Michela Murgia ha dato al ministro dell’Interno Matteo Salvini una “lezione di realtà” immediatamente definita “viralissima” e “potentissima”. Il contenuto della lezione mi pare ineccepibile. Sul “luogo”, essendo in tema col mio lavoro, mi permetto una “nota tecnica”:
qualunque cosa solamente affidata a un post su Facebook sarà “viralissima e potentissima” solo per il famoso quarto d’ora di Warhol. E quindi più ha valore, più è un peccato, o un disservizio, sprecarla dentro Facebook.
Mi pare assurdo che nel 2019 una voce importante della cultura non abbia ancora un suo sito web permanente. Se non altro, perché mi pare ingiusto per la società, e controproducente per il personaggio pubblico che le scrive. Cose così importanti andrebbero pubblicate anche o prima su un sito vero e permanente, di proprietà di quella persona. Non dentro una qualsiasi “gabbia” che:
- sicuramente sparirà molto prima del resto del web (tipo questa, questa) o quella che ha appena “castigato” la nostra astronauta più famosa
- decide lei chi deve star zitto o chi può continuare a parlare a sproposito in maniera arbitraria e incontestabile
- può bloccare del tutto un account, per ragioni altrettanto arbitrarie, tipo insulti che non hai mai scritto
- o come minimo rendere irraggiungibile un post, cambiandone link o permessi in maniera imprevedibile
Invece:
Dov’è il sito ufficiale di Michela Murgia?
Wikipedia, Facebook, Twitter. Nulla di permanente o direttamente controllabile.
Idem per Salvini, ovviamente. Dove lo trovi su Internet?
Non certo su un suo “sito ufficiale”:
Anche qui, stesso errore (Twitter, Facebook e… sito-ufficiale.com) con l’aggravante dell’identificazione fra persona e partito. Che prima o poi, specie per un politico italiano, può avere indesiderati effetti collaterali, come dicono i bugiardini delle medicine.
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