Posso twittare il mio odio contro...

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…chi spara numeri inverosimili, e chi ci crede?

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Dice testualmente un articolo di Vox Diritti, ripreso senza pensare, e con video d’accompagnamento (almeno) da questa pagina Facebook, che

“Più di 1 italiano su 3 twitta il suo odio contro migranti, ebrei e musulmani”

Più di un italiano su tre. E tutti a condividere, indignandosi alla grande, per questi venti milioni di Italiani tutti infami razzisti da silenziare.

Quanti ne avrà ammazzati papà mio?

Nel film “Secondo Ponzio Pilato” il figlio di Erode, interpretato da Flavio Bucci, si mette a fare fact checking sulla strage degli innocenti, concludendo che è stata una mascalzonata sì, nessun dubbio, ma “strage” no. Riguardatevela, quella scena.

Se anche Erode avesse ucciso UN solo bambino, sarebbe stato uno di troppo, senza appello (sì, devo scriverlo. Se non ci fosse bisogno di scriverle, certe cose, non ci sarebbe nemmeno bisogno di post come questo).

Ma gli italiani sono circa 60 milioni.

In cui ci stanno anche mia nonna 97enne che usa solo televisore e telefono fisso a disco, mia nipote di 3 mesi che pesa quanto un laptop, paraplegici, detenuti senza Internet e così via. In Italiano, dire che “Più di 1 italiano su 3 twitta il suo odio” significa dire che circa venti milioni di italiani twittano odio contro eccetera eccetera.

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risposta di Google (a luglio 2018) alla domanda: quanti utenti twitter ci sono in Italia

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Gli utenti italiani attivi di Twitter sono da 7 milioni secondo Google (vedi sopra), a 9 milioni secondo questo articolo. Diciamo 9 milioni per semplicità di calcolo.

Chi twitta è un utente di Twitter. Per definizione. Se gli utenti sono 9 milioni, “uno su tre” significa TRE milioni, non venti. Cioè che a “twittare odio” e così via sarebbero:

** 60 / 3 = 20 ==> un Italiano su VENTI, non TRE. SEI volte meno.**

E in realtà, nemmeno questo è giusto, perché solo una piccola parte di quei 9 milioni parla su Twitter, in qualsiasi modo, di migranti ebrei o musulmani. “1 su 3” è la percentuale di tweet a contenuto odio, non la percentuale di utenti che li mandano. Chi effettivamente twitta odio, anche se lo fa ogni 30 secondi, potrebbe essere un solo italiano su mille, altro che venti o tre.

Quella non è una fotografia dell’Italia che odia

Il bello è che quell’articolo lo dice pure, che ci sono “meno twittatori, in grado però di monopolizzare e viralizzare l’intolleranza via social”. Ma proprio alla fine, molto dopo l’affermazione inventata, ma perfetta per essere “viralizzata” a sproposito sui social.

Di nuovo: fosse pure uno solo su sessanta milioni, l’italiano che odia in base a razza, religione o nazionalità sempre troppo sarebbe. E lo so bene che ce ne sono ben più di uno.

Ma (anche assumendo la buona fede) è semplicemente ridicolo sparare affermazioni come “Più di 1 italiano su 3 twitta il suo odio..”. E lo è altrettanto condividerle senza prima aver fatto due conti. Perché è una bufala a livello delle mitiche 600mila auto blu. E perché, da qualsiasi parte le si guardi, decidere in base a “realtà” che semplicemete NON ESISTONO non porta a nulla.

Quell’articolo non è la fotografia dell’Italia che odia (che pure esiste). Casomai, quell’articolo è una fotografia di una Italia che non sa proprio contare; o che, in moltissimi casi, ormai è costretta ad andare troppo di fretta per riuscire a ragionare chiaramente. Cerchiamo di rallentare.

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