Le auto che guidano da sole. Ma solo se guidi anche tu
L’avete visto il video di quell’auto autonoma che ha investito un ciclista, senza che il suo “passeggero” riuscisse a intervenire? A me quel video pare una prova perfetta di una cosa che ho sempre pensato. Un enorme problema DI BASE
nell’intera proposta di “auto che guida da sola, ma col guidatore che interviene in caso di bisogno”. Dal video pare evidente che il “guidatore” stesse smanettando sullo smartphone anzichè guardare la strada. Ma è naturale!
Per potere davvero “intervenire efficacemente in caso di bisogno” qualsiasi guidatore di qualsiasi “auto autonoma” di quel tipo dovrebbe:
- stare costantemente con mani sul volante, piedi davanti ai pedali, occhi costantemente in giro a controllare… come se guidasse lui, ma senza MAI muoversi davvero, nè toccare niente.
- essere IN GRADO di fare la cosa giusta. O quantomeno di fare meno danni di quanti ne farebbe il computer di guida se lasciato a se stesso.
Avete un’idea di quanto sia pallosa la prima cosa, prima ancora che difficile? Fatevi portare a spasso per mezz’ora nel sedile del guidatore in quelle condizioni e libertà di movimento. I colpi di sonno già vengono quando uno è DAVVERO al controllo, quindi costretto e interessato a essere sveglio. Figurati quando guida “qualcun altro”. Dopo dieci minuti si casca addormentati o ci si mette a leggere, giocare con lo smartphone, qualsiasi cosa vi metterete a leggere, o giocare con lo smartphone pure voi.
A voi non vengono i crampi solo a pensare di stare passivi magari due ore ma senza poter dormire, usare lo smartphone, mangiarsi un panino…con molta MENO libertà di movimento di chi sta nel sedile del passeggero, senza sterzo e pedali a impedirgli i movimenti, ma è sempre colpa tua se qualcosa va male?
La seconda cosa è quasi più irrealistica della prima. Se per il 90% del tempo l’auto si guida da sola, perché altrimenti che l’hai comprata a fare, come @#@##%%% fai tu a essere all’altezza di un’emergenza? Magari prendi il volante di colpo e sbandi investendo tu altre 3 persone, perché l’ultima volta che hai guidato davvero tu (la SOLA, in futuro) era a scuola guida.
Algoritmi? Quali algoritmi? Errore umano? Certo, ma QUALE?
Boh. Ginnastiche mentali senza fine sul mitico “dilemma del carrello”, e nessuno che si chieda quanto stare in auto in quelle condizioni peggiorerebbe le cose… se non facesse passare proprio la voglia di starci, in auto. Qualunque sia l’interfaccia fra auto e suo “guidatore d’emergenza”. Finché devi davvero perdere due ore di vita al giorno in spostamenti, vorresti o no almeno farlo nel modo meno stancante, palloso ed economico possibile? E invece…
“Tranquillo, non devi più guidare. Devi solo stare più scomodo di prima, ma pronto quanto prima a prenderti ogni colpa. Anche se hai appena speso qualche migliaio di euro in sensori”.
A me, un’auto che “guida lei, ma tu rimani sveglio e scomodo per metterci una pezza” pare vendibile quanto un frullatore elettrico alimentabile solo con una dinamo a manovella. Di conseguenza, l’errore umano più importante mi pare quello “commerciale”. Si crede davvero di poterne mai riuscire a vendere più di poche migliaia in tutto il mondo, di fregature così?
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