"Salviamo il Paesaggio" ha un paio di limiti. Ancora oggi
Esattamente sei anni fa scrivevo che una campagna nazionale per salvare il paesaggio italiano aveva un paio di limiti. Ce li ha ancora.
Il 28 febbraio del 2012 scrivevo che il primo censimento capillare in ogni Comune italiano per “mettere in luce quante abitazioni e quanti edifici produttivi siano già costruiti ma non utilizzati, vuoti, sfitti”. aveva un paio di limiti.
Il primo era che “i dati andrebbero inseriti manualmente in una scheda di 7 pagine da compilare a mano” invece di farli inserire in un modulo web, senza poi doverseli ricopiare manualmente da qualche altra parte.
Il secondo problema era “la mancanza di una dichiarazione esplicita su se e come verranno rilasciati i dati grezzi raccolti. Verranno pubblicati online in formato grezzo per essere rielaborabili automaticamente da chiunque, con licenze che diano a chiunque il diritto di farlo? In altre parole, il Forum rilascerà o no quanto raccolto con questo censimento come dati aperti (Open Data) oppure no? Se no, perché?”
Questo, sei anni fa. Stamattina…
Stamattina ho visitato di nuovo la pagina di quel censimento e ci ho trovato, oggi come allora:
- anzichè un modulo web, una scheda censimento di sette pagine, da compilare e rispedire, caricata a febbraio 2016
- nessun link per scaricare tutti i dati grezzi raccolti finora, tutti insieme
- niente Open Data, anzi proprio nessuna licenza d’uso, quindi, di default come sempre su Internet e fuori), nemmeno per i dati ricevuti da ogni singolo Comune
- licenze a parte, nessuna possibilità di riusare facilmente quei dati, senza ricopiarseli a mano
I dati dei singoli comuni, anzi: i moduli compilati sono infatti scaricabili da qui, ma solo uno alla volta, e in formati inutilizzabili per il riuso. Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, diversi di quei moduli sono addirittura scansioni di moduli compilati a mano:
Nel 2012 concetti come Open Data, e le relative competenze tecniche, erano cose relativamente poco comuni. Oggi è molto più facile scaricare automaticamente i dati anagrafici direttamente dal sito ISTAT, raccogliere quelli che mancano via moduli web, pubblicare tutto con le licenze e formati giusti. Oggi, soprattutto, è molto più facile che nel 2012 farsi aiutare, anche da volontari, a fare tutto questo.
E il senso di questo post…
NON è di criticare, ma solo di suggerire di procedere così da ora in poi, per Salviamo il Paesaggio e qualunque altra raccolta dati a scopi civici, su qualunque tema.
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