Mamme pancine e schermate fintine

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ovvero: per capire se una cosa è vera, non accontentatevi di qualche schermata.

Uno dei fenomeni social del 2017 in Italia è stato il delirio delle “mamme pancine” portato alla luce dal Signor Distruggere. Un fenomeno che ha meritato anche inchieste giornalistiche e dotte dissertazioni di antropologhe.

La denuncia sistematica delle assurdità pancine, sostenuta, dice, “dalla speranza che siano false”, ha portato fra l’altro alla reazione “Il Signor Distruggere le prove”, che parte dall’ovvia domanda:

“Ma come si fa a condividere gli screen del Sig. Distruggere? Ma il dubbio che siano tutti fake non vi viene?”

visto che, fra le altre cose:

“sembra sempre tutto scritto dalla stessa mano, gli stessi errori ortografici, la sintassi… tutto sempre graficamente uguale”

A questa critica Signor Distruggere ha risposto (sintesi mia): “…gli screen possono anche essere falsi l’ho sempre ipotizzato; dire che li creo io è una cosa molto brutta [comunque eccovene] uno della mia casella di posta per farti avere un’idea della mole di messaggi:”

Mamme pancine e schermate fintine /img/schermata-signor-distruggere.jpg

Viva le schermate. Però…

L’interfaccia di posta elettronica nella schermata precedente è una cosidetta webmail, e per puro caso quella del Signor Distruggere è la stessa che uso io, [Roundcube](https:/ /roundcube.net/).

Ma qualsiasi interfaccia webmail non è nient’altro che un normalissimo sito internet, a cui collegarsi per leggere e scrivere email, con qualsiasi programma tipo Firefox o Internet Explorer. Anche Gmail funziona nello stesso modo.

Il punto è che i siti Web sono, per fortuna, ancora tutti costituiti da pagine di normalissimo testo, anche se ormai quasi nessuno saprebbe scriverle a mano nel loro formato nativo (HTML). Pertanto, è facilissimo scaricarsi nel computer una copia di una pagina, inclusa quella che rappresenta la tua casella di posta, riscriverci quello che vuoi con qualsiasi editor di testo, apposta per ricaricarla nel browser e salvare la relativa schermata. Come ho fatto io con la mia casella di posta, per “provare” con quest’altra schermata che ho ricevuto email da Trump, Putin, rettiliani e Signor Distruggere:

Mamme pancine e schermate fintine /img/schermata-finta-di-roundcube.jpg

(una versione ad alta risoluzione è qui). Per riscrivere la mia pagina in quel modo ci ho messo circa 3 minuti. Se avessi voluto fare un falso realmente plausibile, cioè con date diverse per ogni messaggio, soggetti in grassetto eccetera, avrei avuto bisogno di un’altra decina di minuti, ma perché farlo? Il messaggio è già chiaro così, no? In generale, una schermata di un sito web, o in generale di computer, non è una prova schiacciante perché inalterabile. Anzi.

Quindi il Signor Distruggere è un bugiardo, e le mamme pancine una bufala?

NO! O meglio: e io che ne so? Far notare che una prova non è affatto certa quanto si potrebbe credere non significa affatto che la tesi corrispondente sia falsa, e chi la presenta un bugiardo! È ancora possibilissimo che tutti i messaggi pancini divulgati finora siano autentici. Se è per questo, da quel che mi vedo intorno ogni giorno, di neogenitori con problemi di quella portata, se non peggio, ce ne sono eccome. E pure di neononni, ovviamente, altrimenti certe situazioni sarebbero molto più rare. Ma questo è altro discorso. Da qui dovete solo portarvi a casa il concetto che una schermata non va presa come oro colato solo perché è una schermata.

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