Se AGCOM facesse pagare Whatsapp..

…a me, in fondo, non dispiacerebbe. Non perchè pensi che AGCOM abbia ragione (vedi fine post). Ma perchè usare il proprio numero di telefono come account per la messaggistica istantanea via Internet mi pare, francamente, un’idea talmente arretrata e cretina in sè, che stroncarla sarebbe un bene comunque.

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Dite che AGCOM cerca solo scuse per giustificare una richiesta di “pedaggio”? Lo so benissimo. Ma che quello di Whatsapp fosse un sistema troppo cretino e arretrato è vero a prescindere, da prima che AGCOM cercasse scuse per chiedergli il pizzo.

Ma vi immaginate se Gmail vi costringesse ad avere un’indirizzo come 555399221@gmail.com, o ad avere un numero di telefono diverso per ogni account di posta elettronica che vi serve? Se il commesso di un negozio di cellulari vi dicesse: “Ecco il suo smartphone, ma per attivarne la SIM pretendo di potermi copiare da una parte tutte le persone che lei conosce, e i loro numeri di telefono. Perchè? C…i miei, ma si fidi, sono una persona perbene”

gli ridereste in faccia e uscireste immediatamente, o no? E invece, con Whatsapp, tutti felici e contenti, prego copi (e si rivenda) quello che vuole, solo perchè il “commesso” non lo vedono in faccia. A partire dai cosiddetti “nativi digitali”, quelli che, per definizione, capirebbero e saprebbero sfruttare le tecnologie digitali invece di ignorarle o subirle passivamente.

L'UNICA, unica, unica cosa realmente efficiente e facile di Whatsapp è non dover inserire i nomi dei contatti. Ma qualsiasi sistema (sì, pure Telegram) che, in cambio di evitarti questa operazione una tantum:

  • costringe ogni utente a violare la privacy non sua, ma **di tutti i suoi contatti **(scusa, ma chi c…o te l’ha garantito che a me va bene che tu dia il MIO numero di telefono a chi se ne serve per scopi pubblicitari o simili?)
  • impedisce, a meno di comprare altro hardware, di avere più account completamente indipendenti (lavoro (*), volontariato, famiglia…)
  • **costringe **ogni utente a essere sempre “telefonabile” cioè scocciabile a qualunque ora a meno di operazioni supplementari, da qualsiasi persona cui ha mai avuto bisogno di chiedere un’informazione (pensate se tutti quelli cui avete mai dovuto dare il vostro indirizzo email potessero telefonarvi, o cedere il vostro numero ad altri..)
  • diventa inutilizzabile, anche solo temporaneamente, se lo smartphone è perso, rubato o scarico…
  • **impedisce, **a meno di salti mortali, di conservare le conversazioni anche se cambi numero, o fuori dallo smartphone. Se Whatsapp fosse davvero usato solo per messaggini a perdere non sarebbe un problema. Ma quando sempre più adulti piangono e battono i piedini per terra appena ti azzardi a proporre qualcosa un tantino più stabile per  comunicazioni un gradino sopra “arrivo fra mezz’ora”, lo diventa, un problema

è talmente arretrato, limitante e invasivo rispetto a email, o meglio cose come Jabber/Xmpp, che è veramente deprimente vedere quanto successo ha, in “cambio” del solo non dovere inserire i contatti a mano, una tantum. Boh.

Nel caso non fosse chiaro, lo ripeto: non penso che l’idea di AGCOM sia buona, anzi! Ci sono parecchie cose di AGCOM che non mi piacciono affatto, e per verificarlo vi basta leggere i titoli che gli ho già dedicato. Ma se da questa specifica boiata dovesse almeno venire un’adozione di un sistema di messaggi istantanei finalmente decente.. sarei ben contento. Tutto qui.

(*) per dire: in Whatsapp puoi creare un account che in realtà è solo un alias, che inoltra automaticamente messaggi a più persone, che possono poi usarlo come “indirizzo del mittente” comune quando rispondono? Tipo “servizio clienti@mia-azienda.com”? Pare di no

Fonte immagine: collage di risultati di ricerca Google per i termini “Whatsapp sucks”, cioè “Whatsapp fa schifo”