Basta con fablab e maker! Chi ALTRO promuove il fai-da-te digitale?
Come forse già sapete, in questo periodo lavoro anche nel progetto di ricerca europeo H2020 “Digital DIY” (e se volete ne parliamo sabato alla Maker Faire di Roma!). Quello del “fai-da-te digitale” è un mondo di cui stampa 3D è solo la parte più di moda in questo momento, ma di certo non la più grande, nè la più importante. In questo momento il progetto avrebbe bisogno di informazioni piuttosto difficili da scoprire senza _aiuto locale _(ovvero: il TUO) perché “nascoste”, oltre che in tante lingue europee, in tanti, per non dir troppi, strati di strutture e inerzie burocratiche:
quali enti pubblici, PA locali, scuole, associazioni di settore, Camere di Commercio e altre organizzazioni europee che NON sono makerspace, fablab e simili, stanno già promuovendo UFFICIALMENTE il “fai-da-te digitale”, in QUALSIASI maniera, per esempio: sponsorizzazioni, formazione, regolamenti locali, offerta di spazi…?
La ragione della domanda è capire quanto, come e dove il “fai-da-te digitale” è ancora un fenomeno di nicchia, limitato a “maker” e simili “fanatici” (ne senso buono, ovviamente!!!) e quanto sta già diventando una parte importante **dell’intera società, **almeno in certe comunità locali. Grazie in anticipo per qualsiasi informazione in proposito manderete al progetto Digital DIY via Twitter, Facebook, l’apposito modulo o la cara vecchia posta elettronica (didiy@didiy.eu)!
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PS:La versione inglese di questa richiesta, se voleste passarla a colleghi e amici non italiani, è qui. Se voleste tradurla in altri linguaggi… grazie in anticipo e fate pure!
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PPS: la versione ufficiale di questa richiesta è invece sul blog ufficiale del progetto DiDIY.
Who writes this, why, and how to help
I am Marco Fioretti, tech writer and aspiring polymath doing human-digital research and popularization.
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