Computer sconosciuto per un italiano su tre? Mica vero

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Diceva Wired, un paio di mesi fa, che “Il computer è uno sconosciuto per un italiano su tre”. Ma secondo me Wired dice male, in parte per colpa di indagini fatte o almeno _spiegate _male.

Dice infatti quell’articolo che:

L’Italia spicca per analfabetismo digitale e in Europa fa meglio solo di Turchia, Romania e Bulgaria… Secondo Eurostat, per esempio, ancora nel 2014 un italiano su tre fra i 16 e i 74 non ha mai usato un computer nella sua vita – neppure una sola volta…

Per provare ad affontare il fenomeno sono state messe in piedi una serie di iniziative in collaborazione fra Italia e Unione Europea, all’interno della cosiddetta Agenda Digitale. Servirebbe un vero e proprio programma di alfabetizzazione, e in effetti molti di questi programmi si dirigono verso questa direzione.

ma a me, almeno da come emergono in quell’articolo, le domande sembrano o fatte male o irrilevanti. Non è affatto vero che il computer è sconosciuto a un italiano su tre. Perchè lo smartphone, quello con cui ormai chiunque possa permetterselo, dai 10 anni in su, gioca dalla mattina alla sera proprio quello è, o dovrebbe essere:** un computer.**

Direi quindi che un titolo più esatto per quell’articolo potrebbe, anzi dovrebbe proprio essere “un italiano su tre non sa fare altro che GIOCARCI, con i dispositivi digitali”.

Quanto alle soluzioni, l’unico “vero e proprio programma di alfabetizzazione” che funzionerebbe, in tempo utile, in un paese di vecchi come il nostro è costringere tutti a usare quei servizi, spegnendone prima possibile le versioni analogiche. Senza strillare di cinismo e esclusione dei più deboli, perché sarebbe invece proprio quella la cosa più umana da fare.

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