A quelli che "i blog sono cose amatoriali..."

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Giorni fa (2) si parlava su Facebook di aiuti all’editoria, di chi dovrebbe percepirli, e a quali norme dovrebbe sottostare per riceverli. Questo e' un riassunto di quanto ho risposto a chi non sopporta lo “spacciare veri e propri prodotti editoriali per “blog”, al fine di eludere le norme sull’editoria”, perche' “i prodotti editoriali professionali sono una cosa, i blog amatoriali sono altro”.

Scherziamo?

Quelle due frasi non le condivido affatto, se volete applicarle a progetti, iniziative attività, chiamatele come volete, individuali, indipendentemente da se e quanto reddito producono. In quei casi, se è fuffa è fuffa e prima o poi finiscono sicuramente nell’irrilevanza che meritano, senza aiuti esterni. Ma in ogni caso…

  1. Primo, non vedo come potrebbe essere mai possibile fare in pratica una distinzione sensata, non ambigua e operativa fra “prodotti editoriali professionali” e blog amatoriali", in molti casi reali.
  2. Ma soprattutto, proprio non vedo come e perché attività PERSONALI di un genere che si sovrappone pesantemente, continuamente inevitabilmente col diritto alla libertà di parola, e finchè stupidità e/o ego ipertrofico in quanto tali non saranno reati, dovrebbero essere regolate/oberate quanto e come una azienda costituita a scopo di lucro.

Invece di riequilibrare togliendo alle aziende gli stessi diritti delle persone, visto che esseri umani NON sono, aggiungere alle persone doveri progettati su misura per aziende? Boh.

Insomma, su quelle due specifiche frasi continuo a pensarla come cinque e quattordici anni fa: “Non c’è più distinzione fra produttori e fruitori d’informazione. Da almeno nove anni” (detto nel 2010…)

A riprova del primo punto, ho fatto notare a uno dei partecipanti alla discussione che la policy del suo blog personale dice:

“utilizzo questo blog senza fini di lucro né professionali”

ma se sullo stesso blog ci metti curriculum e rassegna stampa da cui è evidente che “di lavoro” in senso lato fai le stesse cose, come si fa a dire che questo blog non ti porta ANCHE visibilità/benefici professionali, in maniera molto meno regolamentata e costosa (per fortuna!) di quanto sarebbe stato ottenere lo stesso risultato, anche solo vent’anni fa?

Idem per i blog “personali” di alcune altri partecipanti alla discussione. Ma a me che sia così va benissimo, sembra giusto e sacrosanto!!!

Secondo me abbiamo, tutti, tutti i diritti/dovere di farlo! Lo dico solo e proprio come esempio del perché per me, uno spartiacque netto fra “amatoriale” e “professionale” oggi è molto molto difficile da definire.

(1) questo post, scritto il 10 giugno 2015, era rimasto dimenticato nel computer, ed e' stato messo effettivamente online per completezza solo il 9 agosto 2023