Piccolo promemoria su come campano giornali, riviste e TV
Qualche giorno fa ho letto una considerazione indignata di come “il supplemento settimanale [di un prestigioso quotidiano]
… non è fatto per accrescere l’informazione, ma per ospitare la PUBBLICITÀ”. Questo è quanto ho risposto:
Quella frase un po' è sbagliata, nel senso che se vale per il supplemento vale anche per l’edizione base, tutti i giorni, dalla prima pagina all’ultima. E un po' è la scoperta dell’acqua calda. Quello è IL modo in cui funziona da praticamente da sempre qualsiasi giornale, rivista, trasmissione TV commerciale o sito web come Facebook:
- da soli, prezzo di copertina, abbonamenti e contributi statali quando disponibili non sono MAI bastati a coprire le spese di quasi nessun tipo di pubblicazione. Spesso nemmeno la metà, documentarsi per credere. Quindi l’editore deve vendere qualcos’ALTRO per non fallire
- Cosa? occhi, cioè attenzione, dei lettori che riesce a “catturare”, venduti a inserzionisti, quindi si procede così:
- raccolta pubblicità, esempio “questo mese ho trovato X aziende che in totale mi pagano per distribuire ai miei lettori vari volantini pubblicitari, che stampati uno dietro l’altro occuperebbero 10 pagine di rivista
- ma stampandoli uno dietro l’altro verrebbe la brochure da cassetta condominiale, io voglio /so fare solo il giornalista, quindi…
- calcolo quanto vanno “farcite” o diluite quelle 10 pagine per non causare indigestione , esempio 3 pagine di “roba da leggere” ogni mezza di pubblicità
- pago qualcuno per riempire quegli spazi con testi, in qualsiasi modo
- se pago gente brava verranno più lettori, quindi riuscirò a vendere più spazi pubblicitari, o a prezzi maggiori
- ogni mese o trimestre si riparte dal punto 3), cambiando il numero totale di pagine se necessario.
Ovviamente questa è una semplificazione, e ci sono tanti editori che riescono a fare riviste o trasmissioni eccellenti pur “giocando” con queste regole; ma l’editoria periodica e la tv commerciale è così che funzionano.
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