Leopolda, CGIL o Linux Day? Bella domanda, anzi tragica
Sto scrivendo mentre guardo, in parallelo, gli stream su Twitter di tre manifestazioni che hanno luogo oggi: la Leopolda a Firenze, la manifestazione promossa dalla CGIL a Roma e il Linux Day in tutta Italia. E mi sembra un esercizio utilissimo per ragionare sull’Italia di oggi. Provo a spiegare perché.
A Firenze twittano tutti come disperati. Talmente tanto che non riesco nè a prendere schermate nè a ricopiare a mano qualche tweet, ma così a spanne, il tono generale mi pare molto “Italia da bere”. Negli altri due flussi vedo altri due mondi. Chi è in piazza a Roma chiede o vede, pescando a caso:
- slogan “Lavoro, Dignità, Uguaglianza. Per cambiare l’Italia”
- Lotta rabbia proposta speranza futuro
- Lavoro al servizio dei cittadini. #AsiliNido #SoccorsoPubblico
- Lavoro e Diritti per Tutti
- Diritto a una vita dignitosa
- #tutogliioincludo
- #25Ott la piazza è VIVA!.. Nessuno nel mondo deve essere sfruttato!
- Roma è rossa, noi ci siamo e il jobs act non lo vogliamo!
Mentre, tutto intorno a loro, nei vari eventi del Linux Days si propone, sempre pescando a caso:
- Libertà digitali, stampanti 3D, Open Hardware
- Teaching kids how to code with #coderdojo
- Liberi di scegliere un software libero anche per imprese
- non solo open source ma anche… soluzioni di realtà aumentata.
- “SONO TUTTI OPEN CON IL SOURCE DEGLI ALTRI”
- Tante domande e molto interesse per #globaleaks
- sicurezza delle applicazioni nel web
Tre pianeti diversi, che in certi momenti sembrano di tre sistemi diversi, che cioè nemmeno vedono le cose alla luce dello stesso sole. Quelli su a Firenze sembrano i più eleganti e #staisereno di tutti. Forse è perché sanno di essere quelli che possono fare più cose concrete degli altri, almeno a breve termine. Il Linux Day mi sembra il pianeta su cui, insieme a più distacco dagli altri, c’è ancora più entusiasmo, energia e (almeno nel medio/lungo termine) le soluzioni più concrete per i gravi problemi che abbiamo. Ah, e lo stesso si potrebbe dire per una quarta manifestazione appena conclusa, la Smart City Exhibition.
Le persone in piazza a Roma sono quelle con i problemi più concreti, gravi e urgenti di tutti, massimo rispetto per tutti loro. Ma mi sembrano anche quelli più ostinati nel vedere, pretendere o applicare solo soluzioni ormai “scadute”, come le medicine, da qualche decennio, se anche erano valide allora. Forse oggi è davvero non solo più realista ma anche più equo chiedersi quale legge ci può proteggere dalle cose che cambiano?. Forse oggi è vero che se vogliamo una società più prospera ed equa l’educazione (e nemmeno il lavoro) è la risposta. E forse davvero prima diventiamo tutti darwinisti digitali meglio è.
Noterete che il paragrafo precedente è pieno di “forse” e “mi sembra”. Non vi ci scaldate troppo, sono cose scritte di getto sotto una valanga di tweet. Magari io stesso dopo averci dormito ne rinnegherò metà. Di certezza, e di cosa su cui vorrei tanto che riflettessimo tutti insieme, ne ho solo una: sto guardando tre mondi che sembrano tutti ignorare la stessa esistenza degli altri due, mentre se solo si parlassero e lavorassero un pochino insieme (soprattutto gli ultimi due) potrebbero fare davvero tanto per l’Italia.
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